Tutti noi conosciamo Kandinksy, il grande pittore che con i suoi motivi astratti e geometrici ha fatto innamorare il mondo.
Ma è sempre stato così?
Wassily Kandinsky (o Vasilij Kandinskij) nacque a Mosca nel 1866 ma visse per larga parte della sua vita in Europa, soprattutto in Germania.
Sin dall’infanzia fu attratto dai colori e dalla loro espressività. I primi dipinti, databili attorno al 1902-1907, periodo che lui chiama dei “disegni colorati” sono per noi ciò che più si discosta dall’idea che abbiamo di Kandinsky.
Sono dipinti ricchi di colori accesi e vivaci e caratterizzati da una prepotente linea di contorno.
Essi richiamano un po’ le vetrate gotiche come se fossero composti da piccoli pezzi di vetri dai colori vibranti.
Il folklore russo è vivo nella memoria di Kandinsky al momento della produzione di queste opere.
Successivamente, nel suo soggiorno italiano a Rapallo, Kandinsky si avvicina all’impressionismo e inizia a produrre dipinti aventi come soggetto la costa ligure.
Memore del suo incontro con le opere di Monet, ed essendo affascinato da questa pittura non lineare che gioca con i colori, dipinge dolcissimi quadri come “Rapallo. Paesaggio con battello a vapore.”
Il cambiamento di stile è evidente e sconvolgente. Ma questo rappresenterà solo un breve intervallo nella carriera pittorica dell’artista, poiché negli anni subito seguenti la presenza espressionista diverrà protagonista delle opere di Kandinsky.
In questa fase il pittore, seguendo quella che difatti è la poetica dell’espressionismo tedesco, deforma e stilizza la realtà usando colori accesi e contrastanti. Da questo momento in poi Kandinsky si dedicherà alla creazione delle sue opere più celebri.
Nel 1905 fonda a Dresda “Die Brucke” (Il Ponte), mentre nel 1910 pubblica Lo spirituale dell’arte, un caposaldo nella storia dell’arte mondiale.
Le prime opere appartenenti a questo nuovo influsso espressionista sono caratterizzate da colori violenti e rappresentano principalmente vedute di Murnau, un paese a sud di Monaco: la chiesa, la torre, case.
Sono dipinti straordinari ed estremamente coinvolgenti.
Ma cosa succede poi? Lentamente, i soggetti dei suoi dipinti vengono meno… le figure sono sempre più sfocate, più confuse, i colori si fondono tra di loro senza più un linee di contorno.
Tutti i soggetti si fondono insieme e divengono un uno, come nel caso di Suono Bianco del 1908.
Finché, ad un certo punto, tutte le forme spariscono e non resta che il colore.
Senza titolo (Studio per Composizione VII, Prima astrazione) è stata a lungo considerata la prima opera astratta della storia. Kandinsky dipinge quest’opera nel 1910, apportando dietro la scritta “acquerello astratto”.
In quest’opera è centrale il ritmo, il linguaggio è rappresentato da forme e linee vibranti.
Da questo momento in poi, il grande Kandinsky comincerà a produrre le sue opere geometriche più famose, che tutti noi conosciamo.
Ma è stato un viaggio lungo e tortuoso quello che l’ha condotto all’astrattismo.
Nata a Roma il 20 febbraio 1999.
Laurea magistrale in Storia dell’Arte alla Sapienza con 110 e lode e iscritta presso l’Ordine dei Giornalisti.