Wednesday, July 3, 2024

A Roma, l’arte del flamenco

By Marina Landolfi on 6 Febbraio 2022
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A Roma, l’arte del flamenco

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Parlare di flamenco è parlare di arte. Un’arte che unisce canto, danza e accompagnamento musicale (cante, baile y toque) che nasce in Spagna, soprattutto in Andalucia, una terra ricca di cultura, contrasti ed influenze di diversi popoli provenienti da Oriente, Europa dell’Est, territori del nostro Mediterraneo e che lì hanno messo radici o lasciato tracce del loro passaggio. Autentico segno di riconoscimento di varie comunità, tra cui quella gitana, il flamenco è un’espressione culturale che gli esperti fanno risalire al 1700 e che si trasmette di generazione in generazione, con festival, circoli di flamenco e scuole. Dal 2010 fa parte del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Tra le varie scuole e iniziative di flamenco promosse a Roma presentiamo le performance di Alessia Demofonti, danzatrice, coreografa, insegnante, che ha scelto il flamenco come mezzo di espressione personale, anche se in realtà, come dice lei, è il flamenco che l’ha trovata. L’abbiamo intervistata per conoscere quest’arte meravigliosa e le sue prossime proposte ‘flamenche’, ringraziandola per la disponibilità.

Lei e il rapporto con il flamenco

Da sempre sono un’appassionata di danza. Il flamenco mi accompagna da quando ero adolescente, quindi che dire… è proprio parte di me! Non potrei vivere senza. Nonostante non sia la mia cultura d’origine, lo considero il ‘mio’ modo di esprimere quello che sento e che provo e che, a parole, non sono affatto brava a mostrare. Ho iniziato gli studi di flamenco negli anni Novanta a Roma con maestri italiani e spagnoli, ma ben presto mi sono recata in Spagna, Siviglia e Madrid principalmente, per approfondire lo studio di questa meravigliosa cultura dove ho avuto l’opportunità di studiare con molti maestri, qualche nome fra tutti, Manolo Marìn, La Tati, Angel Atienza, Marco Flores, Belen Maya ed ho lavorato con alcune delle più famose compagnie italiane come Cantares di M. Lanza, Pasion Gitana di C. Costa, Danzarteflamenco di S. Javier e, ancora oggi, con Flamenco Tango Neapolis di Salvo Russo.

Alessia insegnante

Alla fine degli anni Novanta ho iniziato l’attività di insegnante e coreografa. Il flamenco è sempre più soggetto a fusioni, contaminazioni ed integrazione con altre culture e forme d’arte, anche se ancora c’è chi rimane fortemente legato alla sua forma più pura.  Io stessa collaboro ad un progetto molto interessante che si chiama ’Flamenco Tango Neapolis’, un‘originale contaminazione di stili fra la canzone napoletana, il flamenco ed il tango argentino, nato da un’idea di Salvo Russo, musicista e compositore napoletano. Sempre parlando di contaminazione, sto sperimentando una personale interpretazione del cosiddetto ‘flamenco arabo’ assieme a Nadia Slimani, insegnante di danza orientale: si tratta di un genere non ‘codificato’, ma che appartiene ai moderni stili di fusione, pur affondando le radici nella storia della Spagna arabo-andalusa.

Chi può ballare il flamenco?

Direi che può ballare chiunque abbia qualcosa da dire … Il flamenco non ha età, né genere, né forma fisica. il flamenco rappresenta lo stato dell’animo umano, per cui se hai un’anima… puoi ballare flamenco.

Su cosa sta lavorando in questo periodo? 

Sto lavorando su “Flamenco Terapia. Il corpo che sente”, un Laboratorio online su piattaforma Zoom dedicato al mondo femminile che partirà il prossimo giovedì 10 febbraio (18,30/20,00), con incontri quindicinali. E’ un’idea, anzi un vero e proprio desiderio che ho nel cuore da tempo, che ha iniziato a prendere forma e sostanza negli ultimi anni (quando ho incontrato la danzaterapia di Maria Fux) e che si è rafforzato in questo periodo particolare che tutti noi stiamo vivendo. Il Laboratorio non è un corso dove si insegnano “ricette magiche per una vita felice”, ma è un luogo di scoperta e di crescita continua, un momento di connessione con sé e con gli altri, un laboratorio esperienziale per ritrovar-Si e conoscer-Si attraverso il libero movimento danzato, aperto a tutte.

Il flamenco è un potente mezzo di espressione personale, permette di esplorarsi a fondo. Attraverso il linguaggio del corpo e la connessione con le emozioni più profonde può essere di aiuto per  connetterci con la nostra forza interiore, per risvegliare “la Donna selvaggia” che è in noi, per dirlo con le parole della scrittrice statunitense Clarissa Pinkola Estès. Il Laboratorio non è incentrato sull’apprendimento didattico (per quello ci sono i corsi di flamenco tradizionale), ma sull’utilizzo delle modalità espressive del flamenco per la ricerca e la scoperta di Sé. Per raggiungere questo obiettivo ci faremo ‘aiutare’ anche da altre discipline, come lo yoga e la danzaterapia in generale. Questo lavoro intende intraprendere un viaggio in due direzioni: verso ‘l’interno’, per trovare o semplicemente RI-trovare la propria essenza ed il proprio potenziale creativo, e verso ‘l’esterno’ per esprimere tutto ciò che siamo.

Informazioni Whatsapp – 333/6145935

www.corsoflamencoroma.com

 

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