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Le considerazioni di una portinaia e altri racconti di Giovanni Montini

By Stefania Piumarta on 7 Gennaio 2022
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Le considerazioni di una portinaia e altri racconti di Giovanni Montini

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Sei racconti che si dipanano in sei quartieri di Roma

Roma raccoglie e accoglie, innalza e esalta l’animo di ogni viaggiatore che l’attraversi mentre lei, maestosa e onnipresente, si adagia da millenni sugli stessi sette colli. Saggiamente consapevole di come ogni cosa scelga la sua strada naturale, ecco che Roma invita a sorprenderci dalla bellezza dei particolari, dall’energia dei colori e dagli strati temporali che l’avvolgono.

Roma della bellezza ne è la regina, non perché grandi scrittori ne abbiano sempre parlato, ma perché lei del tempo sembra proprio non importarsene.

Roma è il tempo.

In ogni angolo, in ogni tetto, arco, colonna, architrave, balcone, affaccio, cupola, abbaino, ponte o rovina, ecco che Roma appare galleggiare senza tempo sebbene ne sia completamente intrisa. Se si ha la buona creanza di lasciare in albergo ogni tipo di orpello abbandonandosi al piacere di viverla, ecco che Roma è capace di abbracciarti, sussurrarti melodie e entrarti dentro come nessun’altra città è in grado di fare.

La letteratura ha da sempre trovato ispirazione tra le strade e le atmosfere di Roma per ambientare libri di ogni genere, dai romanzi rosa ai gialli, dai thriller ai saggi, dalle poesie alle canzoni ma per parlarvi di Roma ho preferito addentrarmi in alcuni quartieri celandomi dietro la scrittura di Giovanni Montini che di lavoro non fa lo scrittore bensì si occupa da sempre di moda.

Ho scovato Le considerazioni di una portinaia e altri racconti di Giovanni Montini edito da Robin Edizioni casualmente navigando su Instagram e mi ha colpito fin da subito per la sua copertina monocromatica gialla, quel lettering moderno con un carattere senza grazie e quelle sfere rosse come bocche fameliche pronte a raccontare.

Sei racconti che si dipanano in sei quartieri di Roma. Troviamo la storica Trastevere, la Garbatella, l’Ostiense, il ricco e aristocratico quartiere dei Parioli, il cuore del quartiere Monti e in finale la centralissima Stazione Termini.

Cinque storie l’una distinta e distante dall’altra che raccolgono un filo rosso a quattro zampe che scodinzola da una storia all’altra accompagnando e esaltando la reale bellezza di Roma.

Perché Roma è come Peppe: fedele, tenera, generosa, giocherellona, amica. Ti abbraccia riscaldandoti con il proprio affetto ma ha lo sguardo capace di andare oltre, che segue la propria anima, che ascolta sempre e soltanto il proprio cuore e, in virtù del suo carattere, resta integra e fedele solo a se stessa.

Sei racconti che sono magistralmente incastrati per trasformarsi in un giallo e condurre il lettore per mano in un finale a sorpresa.

A Trastevere ci si perde nei vicoli nascosti, bui ma di colpo assolati dove il grande e affollato Viale Trastevere diventa un limite difficile da attraversare perché oltre non se ne conosco i segreti. Ed è vero perché Trastevere è il cuore di Roma, di quella vera, quella che si sente romana da sette generazione, che canta nei vicoli dal sapore antico, dei panni stesi tra le facciate dei palazzi, che ascolta il tuonare del cannone giusto dietro le orecchie, là sul Gianicolo, ogni giorno a mezzogiorno.

La pettegola e sorniona Garbatella con i suoi grandi condomini e la portinaia che si trasforma in detective per sfuggire la noia di un matrimonio senza amore mentre la cruda e dura storia d’amore di Ottavio e Gabriele scelgono come testimone il silenzioso Gazometro, simbolo del quartiere Ostiense, conosciuto come Il Colosseo dei Poveri.

La serenità del dolce mormorio del Tevere che accoglie sulle sue sponde l’impaurita Giuliana, fuggita dalla bellezza del quartiere Monti, incastrata nelle rigide regole della Roma bene che lotta perché «non era il gusto delle cose a determinare la qualità della vita, ma la possibilità di poterlo fare, di poter decidere». Nel suo fuggire e sfuggire l’accoglie l’ultimo degli ultimi, quel barbone senza fissa dimora, che vive Roma come lei non è mai riuscita neanche a sognare.

E infine il quartiere ricco e altolocato dei Parioli dove Giovanni Montini affresca la storia più divertente con la creazione di un racconto basato su un malinteso che coinvolgerà la nonna e le sue amiche del bridge in rocambolesche azioni fuorilegge.

Racconto dopo racconto si attraversano i diversi quartieri di Roma fino a giungere alla stazione Termini. Luogo per antonomasia di arrivi e partenze è il momento in cui Giovanni Montini chiama a raccolta tutti i suoi personaggi offrendo loro la possibilità di andare come quella di restare.
Così, lungo i binari dei treni, tra pesanti valigie, tabelloni di orari, passeggeri in transito e pensieri intimi, si apre il viaggio più bello che si possa fare, quello con noi stessi.

Sarà una bellissima sorpresa scoprire chi tra loro partirà e chi sceglierà di restare a Roma.

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