Cos’ è una Donna abitata? Il titolo di questo romanzo ci pone già da solo tante domande; poi la primissima frase, breve e misteriosa:
All’albeggiare emersi
Non è facile agganciare un lettore con solamente sei parole, eppure Gioconda Belli ci riesce benissimo: immediatamente ci cattura e ci trasporta in un mondo lontano ferito da invasioni e dittature.
La donna abitata è un romanzo a due voci, con due protagoniste nate e cresciute in epoche diverse ma accomunate dal vivere un’appassionante storia d’amore e dal combattere contro l’oppressione.
Gioconda Belli ci parla d’amore e ribellione come facce della stessa medaglia, una medaglia che in qualunque modo cada, è simbolo di passioni forti.
Le pagine scorrono sotto i nostri occhi con un crescendo inesorabile; le fluide frasi della Belli ci descrivono la donna albero che ricorda, vigila e penetra con il succo delle sue arance e il profumo delle zagare, un’altra donna che emerge dal limbo dorato dov’era sempre vissuta.
Il Nicaragua è un Paese i cui abitanti sono quasi avvezzi alla violenza, ma che la violenza non accettano.
Per quanto si eviti di vedere la violenza, la violenza viene a cercarti.
Qui ne abbiamo tutti una dose assicurata per diritto di nazionalità.
Uno o la subisce o la fa.
O comunque, se a te non fanno niente, la fanno ad altri, ed è lì che interviene la coscienza.
Perché se uno permette che la facciano ad altri diventa, dichiaratamente o no, complice.
I contrasti di questa nazione che balzano agli occhi sono netti e duri e accentuano il realismo che permane lo stile di questo romanzo. Di quando in quando però, parentesi magiche ne fanno un vero gioiello della letteratura sudamericana.
Un fatto curioso mi è successo mentre leggevo le prime frasi di questo libro: mi sono resa conto che pochissimi giorni fa avevo letto e qui recensito, L’isola degli alberi scomparsi, anche qui una delle voci narranti è rappresentata da un albero, in questo caso una pianta di fico. Tra i libri c’è sempre un legame che unisce le storie, più o meno visibile.
La donna abitata è un libro poco conosciuto, da condividere e da leggere a voce alta.
SINOSSI
Itzà è una guerriera india che rivive come linfa di un albero di arance che cresce nel giardino di Lavinia, donna moderna di nobili origini che si ritrova a combattere contro il regime dittatoriale sandinista.
Sullo sfondo di un Paese pieno zeppo di contrasti, sfruttato da feroci conquistatori e dilaniato da guerre civili, si snodano due appassionanti, ma non scontate, storie d’amore.
Appassionata di libri e cucina, frequento un corso di scrittura creativa. I miei scritti sono stati pubblicati in un’antologia, “Voci nuove” edita da Rapsodia.