Si è appena conclusa la IX Edizione del Maker Faire Rome che ha visto la presenza di oltre 21000 visitatori nel rispetto di tutte le normative anti Covid.
Dopo l’edizione del 2020, che si è tenuta esclusivamente sulla piattaforma digitale, quella del 2021 si è sviluppata in una doppia veste, in presenza e da remoto con i tantissimi appuntamenti dal palco del Main Stage che ha permesso a tutti di scoprire e conoscere le tantissime novità nel campo dell’innovazione.
E di novità ce ne sono state tantissime visti i temi rilanciati dalla fiera: agritech, foodtech, digital manufacturing, robotica, intelligenza artificiale, mobilità, economia circolare, salute, IoT, recycling, data scienze e moda, oltre alla rappresentazione di arte, musica, scienza e tecnologia nelle sezioni Maker Art e Maker Music.
La Maker Faire Rome torna ad essere un punto di incontro fondamentale, «un eco sistema virtuoso» come lo ha definito il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti dove sono stati coinvolti maker, scuole, università, centri di ricerca, imprese e appassionati.
Fast Forward. The future in the making. Questa la parola d’ordine scelta che non è stata solo una frase messa lì tanto per, ma ha rappresentato davvero lo stato d’animo palpabile nella passione degli oratori, nell’entusiasmo dei giovani maker presenti, che si percepiva negli speaker che sono saliti sul palco e che era visibile nello sguardo gioioso ed estasiato dei tantissimi visitatori.
Maker Faire Rome, anche quest’anno, si è rivelata come un grandissimo parco dei balocchi per tutti i sognatori e visionari che hanno ancora l’ardire di fermarsi a guardare le idee degli altri con ammirazione e stupore. Un enorme contenitore senza limite alcuno dove è ancora possibile lasciarsi sorprendere e guardare il mondo futuro con gli occhi di un bambino.
Come il progetto di un gruppo di giovanissimi di Milano, LessCo2 con il loro macchinario per eliminare anidride carbonica dal Pianeta e la possibilità di partecipare con un piccolissima quota. (Ovviamente ho contribuito); gli occhiali di Inail per simulare lo stato di ubriachezza o l’effetto di stupefacenti; il progetto di DelfiLife per ridurre le interazioni tra i delfini e l’attività di pesca professionale costiera; l’app di Acea per il monitoraggio dell’acqua dei rinomati nasoni di Roma che, in questo modo, diventano intelligenti. Sono alcuni, così, a memoria tra gli oltre 250 espositori che hanno riempito e arricchito l’evento.
E, nell’edizione 2021 della Maker Faire Rome c’è stato molto di più dello sguardo verso il futuro: c’è stata la possibilità di osservare e ammirare anche il passato visto che è stata scelta l’area del Gazometro Ostiense.
Una magnifica area, simbolo dello skyline di Roma, voluta dal sindaco di Roma Ernesto Nathan, realizzata dall’allora Società Italgas, ora Eni, nel 1909. Uno spazio che rappresenta la volontà all’innovazione del secolo scorso e che ben si è innestata nel principio base di sguardo al futuro di questa eclettica edizione del Maker Faire Rome. Come a ricordare che nulla del passato è da dimenticare ma, al contraro, serva da solido sostegno per andare avanti.
Una tre giorni da ricordare dove il protagonista assoluto è e resta l’ingegno umano, la sua voglia di osare, di immaginare e guardare avanti verso un futuro sempre più presente.
Social Media Manager e Scrittrice