“A volo d’angelo” è un libro che nasce dalla caparbietà e dall’intuizione di una docente dell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Largo Brodolini’ di Pomezia (Roma), Maria Augusta Tascini, di quelle che si amano o si detestano. Nel corso dei suoi 40 anni di ‘onorato’ insegnamento è riuscita a tirar fuori dai suoi studenti emozioni e interesse per la conoscenza, fondamentali nel periodo adolescenziale per crescere e diventare adulti. Solitudine, noia e voglia di parlare di sé sono le motivazioni che l’hanno spinta a scrivere assieme ai suoi allievi, che nel corso degli incontri per la realizzazione del volume si sono tradotte in scoperta, avventura e sfida. Un modo per ritrovarsi e discutere, dando nuova vita a rapporti interrotti da anni. Tutti questi ingredienti, mescolati in tardi pomeriggi autunnali, chat, e mail di gruppo che hanno portato a questo lavoro, ce li facciamo raccontare direttamente dalla ‘prof’.
Da quanto aveva in testa questo libro e come è nata la sfida?
L’idea di scrivere ce l’ho da anni, ma l’idea di farlo con altri mi è saltata in mente quando mi sono ritrovata in pensione: nuova condizione, nuove sfide. Quindi ho cercato i miei studenti su Facebook, ho proposto la cosa, hanno accettato diversi, alcuni hanno partecipato in presenza. Qualcuno s’è aggiunto strada facendo. La cosa bella è stata che alcuni, anche dopo 28 anni, hanno risposto sì! Questa partenza è stata di grande soddisfazione. Siamo, inoltre, arrivati alla conclusione che, essendo stato per noi un vero e proprio viaggio di rigenerazione, vorremmo cercare di dare un piccolo aiuto, con quello che ricaveremo dalla vendita del libro, a qualcun altro che ne abbia bisogno. Una piccola cosa concreta.
Chi sono i suoi studenti? Come li ha ritrovati dopo molti anni?
I miei studenti, ex studenti, sono persone che ora lavorano per lo più nell’industria chimica e nella ricerca o studiano nei campi più disparati: psicologia, scienze della comunicazione… Altri hanno dedicato la vita all’estetica o alla musica. ‘I ragazzi e le ragazze’ hanno frequentato anni scolastici diversi e si sono cimentati in questa sfida alla fretta e all’approssimazione dei rapporti dei nostri giorni, in un confronto tra generazioni e modi diversi di pensare. Sicuramente è stato gratificante per me ritrovare persone che avevo lasciato quasi imberbi, con le loro carriere e le loro nuove famiglie.
Come ha impostato il lavoro e cosa avete ‘portato alla luce’?
Il lavoro è cominciato con chiacchiere e thè, l’ho strutturato per argomenti, tematiche basilari: amore, dolore, ecc… Poi le chiacchiere sono state trascritte, discusse. Ognuno di noi ha dato il suo contributo anche autonomamente, quando è diventato difficile vederci o gli impegni e la lontananza ce lo impedivano. Direi che il risultato più bello è stato questo ritrovarsi, ma contemporaneamente sono emerse la necessità di partecipare (i nostri problemi, le nostre perplessità, i momenti particolari di crescita) e la grande forza che il gruppo può dare, forse non per risolvere, ma per chiarire e appianare. Insomma, una specie di terapia.
Come nasce il titolo del libro e dove si può comprare?
Il titolo del libro “A volo d’angelo” nasce in collaborazione con il nostro editore che l’ha letto ed ha pensato che il ‘volo’ che avevamo fatto, era un vero e proprio tuffo dentro di noi, dentro l’anima. Il libro è stato messo in vendita sul sito www.edizioniberoe.com e per ora in zona si può trovare presso l’edicola Magliacca, a Tor San Lorenzo, e presso l’edicola di Franca e Sabrina, Largo Genova ad Ardea.
Alessandro, Alexandro, Antonella, Antonietta, Daniele, Francesco, Luna, Michela e Monica, gli ex alunni della ‘prof’ coinvolti nell’iniziativa, si sono raccontati, hanno condiviso esperienze e considerazioni, dedicando al lettore le loro riflessioni. Per Alessandro questo progetto di scrittura ha significato sottolineare la bellezza “del donare ciò che abbiamo”, mentre Antonietta vi ha trovato la sua giusta dimensione decisionista e liberatoria. Mettere su carta e far leggere i propri pensieri a qualcun altro è stata un’esperienza inaspettata e stimolante per Michela, e trascinante per Antonella, che l’ha vissuta con persone che “hanno fatto parte di uno dei momenti più belli della mia vita”.
Sociologa e formatrice, romana, ma da tanti anni a Pomezia, mi occupo di
comunicazione, viaggi e scienze sociali soprattutto su tematiche inerenti l’infanzia, l’adolescenza e le questioni di genere.