Tre.
Siamo cresciuti in tre.
L’espressione corrente sarebbe “come le cinque dita di una mano”, ma fino ad oggi la nostra mano ha avuto solamente tre dita.
Tre è l’ultima fatica di Valérie Perrin, autrice di Cambiare l’acqua ai fiori, uno dei romanzi più letti in questo nostro lungo inverno di clausura. Avendo tanto apprezzato quest’ultimo, la mia curiosità non ha retto e il giorno stesso della sua uscita, ho acquistato il libro.
Già dalle prime righe ritroviamo quello stile scorrevole e fotografico che tanto mi aveva colpito in precedenza e seppur il tema non sia molto originale, la trama si snoda subito veloce sotto i miei occhi. La storia narra di un’amicizia, di quelle che nascono quando si è poco più che bambini, e che dipanandosi tra banchi di scuole ed estati roventi, cresce come i suoi protagonisti.
Il libro mi prende tanto, come ho qualche minuto leggo e la sera il sonno non arriva mai, interromperne la lettura mi costa fatica.
La Perrin alterna con destrezza momenti di lirismo intenso e immagini di spensieratezza e leggerezza senza che questi due estremi si contrastino.
Tre sono i protagonisti indiscussi di queste pagine, sono tre insieme e anche quando non lo sono, sono un unico essere composto da Tre entità molto diverse tra loro.
Adrien Étienne e Nina crescono in simbiosi, da bambini non vedono l’ora di diventare adulti per attaccare a morsi la vita e il mondo. Da adulti darebbero chissà cosa per ritornare a quell’infanzia felice ma oramai lontana.
Scoppiano a ridere tutti insieme, una risata da bambini che non hanno più tanta voglia di essere bambini.
Anche se l’infanzia era bella.
Oscillano tra i lecca-lecca e il futuro, tra le battute cretine e la voce che cambia, tra il cartoncini fissato tra i raggi della bicicletta per far rumore, e i sogni di lunghi viaggi in moto.
In tutto questo non manca l’unexpeted, quel po’ di suspence che non guasta, e che non ci molla: un flash dopo l’altro, sapientemente dosato che ci permette di non dare per scontato il finale.
Probabilmente non sarà una lettura di spessore, non ci verranno svelati i segreti dell’esistenza, ma di sicuro Tre è un romanzo da leggere, che sia sotto l’ombrellone, alla luce di un’abatjour, oppure in momenti rubati ai doveri e alla routine quotidiana.
SINOSSI
Ci sono libri, e anche incontri, che sono come occasioni perse.
Passiamo accanto a storie e persone che avrebbero potuto cambiarci la vita senza vederle a causa di un malinteso, di una copertina, di un riassunto sbagliato, di un atteggiamento prevenuto.
Per fortuna certe volte la vita insiste.
Appassionata di libri e cucina, frequento un corso di scrittura creativa. I miei scritti sono stati pubblicati in un’antologia, “Voci nuove” edita da Rapsodia.