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Gender pay gap: la Regione Lazio approva una legge per cambiare la rotta

By Teresa Faticoni on 21 Maggio 2021
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Gender pay gap: la Regione Lazio approva una legge per cambiare la rotta

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Vi siete mai chiesti il perché le donne guadagnano meno degli uomini?

E se sì, vi siete chiesti se sia giusto che a parità di ruolo i maschi guadagnano in media circa 2.700 euro in più all’anno delle femmine?.

Qui a Pomezianews la redazione è quasi totalmente composta e animata da donne. La società che edita il giornale, La LBIT, è una “women company”, come la definisce Domenico Tricarico, il nostro editore. Insomma a noi il mondo visto con le lenti rosa piace.

Ieri la Regione Lazio ha approvato una legge sulla differenza salariale, per cambiare completamente la rotta, con un sistema che favorisce la parità, che premia le aziende virtuose, che sostiene anche economicamente chi investe in formazione delle donne che hanno perso il lavoro.

Una legge importantissima, che risponde all’assurda consuetudine del  gender pay gap, la differenza che corre, a parità di mansione, fra lo stipendio di un uomo e quello di una donna. Una pratica che è diffusissima in tutto il mondo, con dati allarmanti in Europa e con l’Italia che invece ha dati meno imponenti, ma pur sempre pericolosi e preoccupanti. Secondo Eurostat il divario retributivo in Italia si ferma al 5,3% contro un media del 16,6% negli altri Paesi europei.

Il tutto in un quadro comunque desolante rispetto al lavoro femminile: secondo i dati Istat nella fascia fra i 15 e i 64 anni lavora solo il 50,1 % delle donne, una su due (per gli uomini 68,7). Peggio al  Sud, dove risultano occupate solo 33 donne su 100, mentre sono 64 al Nord e 57 al Centro.

“Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto: da oggi nel Lazio c’è una legge che sostiene la parità di salario tra uomini e donne, con risorse concrete. Un’altra buona pratica di una Regione che cambia”. Ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, commentando l’approvazione in Consiglio regionale della Pl n 182 – “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità nonché per la valorizzazione delle competenze per le donne

La legge prevede anche un fondo regionale per le vittime di violenza e uno sportello donna nei centri per l’impiego, il sostegno all’imprenditoria femminile e interventi in tema di condivisione delle responsabilità di cura e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Insomma, la risposta alle domande iniziali è chiara e semplice: le donne sono poco presenti nella finanza ma molto nella cura  nelle pulizie.

Guadagniamo meno perché ancora ci accolliamo in toto la gestione delle famiglie nostre, delle famiglie di origine, perché ci assentiamo se siamo incinte e non facciamo straordinari e missioni per stare vicine ai figli.

Il conto si chiude presto.

Sul lavoro invece (e anche altrove) la commistione delle diversità crea team fortissimi. Ma tutti vanno incentivati in egual maniera. Perché anche se guadagniamo meno rendiamo tanto lo stesso. Quindi pagateci come agli altri.

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