In occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto (28 aprile), l’Osservatorio nazionale amianto (Ona), che ha registrato lo scorso anno nella nostra regione 330 vittime dovute a questa fibra killer, chiede al governo Draghi di utilizzare risorse del Ricovery Found per le bonifiche e il bonus del 110% per rimuovere l’amianto dagli immobili privati. L‘Ona, a causa della pandemia, denuncia che nel 2020 la situazione delle vittime per mesotelioma dovute all’amianto è stata drammatica. Considerato ‘sicuro’ per tanti anni, con la legge 257/92 l’amianto venne bandito, anche se ad oggi, dopo 29 anni dalla sua entrata in vigore, ancora c’è molto da fare per evitare le morti. Negli ultimi decenni ha avuto impieghi differenti: dalle coperture ai cassoni dell’acqua, dalle canne fumarie agli elettrodomestici, dalla sabbia artificiale per i giochi dei bambini alle suolette interne per scarpe. Il suo uso più ampio, però, è stato quello sotto forma commerciale di cemento – amianto, cioè eternit. Seppur riconosciuto come uno dei materiali a più elevata pericolosità biologica fra quelli presenti negli ambienti di vita e di lavoro, la minaccia dell‘amianto è stata acquisita troppo di recente. I manufatti in cemento-amianto sono pericolosi: non tanto per il semplice fatto di contenere fibre di amianto, ma perché rilasciano nell’ambiente fibre che possono essere respirate. Dipende infatti da questa eventualità/possibilità riferita ai soli lavorati deteriorati o che presentano crepe, fessurazioni o rotture. Pertanto, la sola presenza di amianto non costituisce di per sé un rischio per la salute, lo diventa solo quando le fibre aerodisperse vengono inalate: causano mesotelioma, tumori del polmone, laringe, stomaco e colon. Per non parlare dei danni respiratori che causano, anche quando non insorge il cancro, come placche pleuriche, ispessimenti pleurici, asbestosi e complicanze cardiocircolatorie. I casi in Italia di incidenza del mesotelioma nel 2020 sono 2.000, con un indice di mortalità del 93% a 5 anni; nel Lazio i casi segnalati sono stati 100, con una stima di casi di tumore del polmone da amianto di 200 decessi, e 30 per altre malattie asbesto correlate circa (stima complessiva Ona decessi per malattia asbesto correlate 330 vittime). In Italia si prevede il picco di mesoteliomi e di altre patologie asbesto correlate tra il 2025 e il 2030 e poi una lenta decrescita. I dati legati all’inquinamento da amianto in Italia sono drammatici: ancora ci sono 58 milioni di mq di coperture in cemento-amianto, oltre a 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, con conseguente condizione di rischio. Dal rapporto del 2017 del Ministero dell’Ambiente e delle Regioni, è emersa una prima mappatura del territorio italiano seguendo le linee del c.d. ‘piano nazionale amianto’ che indica l’esistenza di 86.000 siti interessati dalla presenza di amianto, di cui 7.669 risultano bonificati e 1.778 parzialmente bonificati. Come segnalato dall’Ona, l’amianto è presente anche in 2.400 scuole in Italia, con oltre 352.000 studenti e 50.000 lavoratori della scuola, 250 ospedali e nella nostra rete idrica.
L’amianto è un minerale che si estrae dalla crosta terrestre dopo macinazione e arricchimento e si trova in 2 tipologie: l’amianto serpentino e l’amianto anfibolo. Il termine deriva dal greco amiantos o asbestos e significa indistruttibile. Infatti è la sua struttura fibrosa che lo rende inesauribile, resistente al calore, molto flessibile, con capacità termoisolanti e fonoassorbenti. Le sue origini sono antichissime: già i Romani lo usavano per cremare i cadaveri e nel ‘Il Milione’ anche Marco Polo lo racconta: l’amianto era considerato dal popolo ‘la lana della salamandra’ con la quale l’animale poteva sfidare il fuoco senza danneggiarsi. L’Ona propone e sollecita, per tutelare i cittadini nei confronti di nuove esposizioni alla fibra killer, la bonifica dei siti contaminati attraverso maggiori controlli, l’intensificazione delle tutele previdenziali e la ricerca scientifica nel settore. (https://onanotiziarioamianto.it/)
Amiantus alumini similis nihil igni
deperdit; hic veneficiis resistit omnibus,
privatim magorum.
L’amianto, simile all’alluminio, non si consuma
a causa del fuoco; esso resiste a tutte le
stregonerie, specialmente a quelle dei maghi.
Plinio, Naturalis Historia 36, 139 ( I sec. D.C. )
Sociologa e formatrice, romana, ma da tanti anni a Pomezia, mi occupo di
comunicazione, viaggi e scienze sociali soprattutto su tematiche inerenti l’infanzia, l’adolescenza e le questioni di genere.