Il divorzio e la stagione dei diritti
Tra le iniziative organizzate per ricordare i 50 anni della legge sul divorzio, la cosiddetta legge Fortuna-Baslini approvata il 1 dicembre 1970, sul sito del Partito radicale è possibile ‘visitare’ immagini relative alla mostra che fu organizzata nel 1990 per il ventennale. La legge, n. 898 in tema di “Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio”, passò al termine di una seduta che durò oltre 18 ore e che terminò alle sei del mattino, con un fronte comune dei partiti laici e di sinistra, appoggiati anche da Partito radicale di Marco Pannella, Lega italiana divorzio e dalle donne che chiedevano pari diritti e dignità rispetto agli uomini. Con il noto referendum abrogativo del 1974 si cercò di cancellarla, ma inutilmente. Le immagini raccontano le lunghe battaglie che hanno portato alla legge sul divorzio che cambiò la famiglia e i costumi degli italiani, una fotografia di un periodo di cambiamenti, 1968-1981, in cui nel 1975 venne approvato il nuovo diritto di famiglia, nel 1978 la legge sull’aborto, e nel 1981 l’abrogazione del delitto d’onore. Da sottolineare che nel dicembre 1968 venne abrogato il reato di adulterio, che ai nostri giorni può suonare difficile da comprendere, ma che invece a quel tempo era un reato per entrambi i sessi, ma ‘soprattutto’ per le donne: il marito poteva tradire la moglie ed era socialmente e giuridicamente accettato, mentre la moglie no, doveva rimanere legata a questo matrimonio che di fatto non esisteva più; se il marito andava a vivere con un’altra donna lei poteva allora chiedere la separazione!
Modifiche alla legge sul divorzio ci furono nel 1978 e nel 1987, dovute anche alla presidente della Camera Nilde Jotti: vennero ridotti da 5 a 3 gli anni per arrivare alla sentenza definitiva. Nel 2015, con un disegno di legge, venne introdotto il divorzio breve, con la riduzione del periodo tra separazione e divorzio, da tre anni a uno per le separazioni giudiziali e a sei mesi per le consensuali, e anticipato lo scioglimento della comunione dei beni. In 50 anni in Italia i divorzi sono stati, fino all’anno 2018, 1.463.973. “La legge sul divorzio ha aperto una grande stagione di conquista di diritti civili e non solo” sostiene la statistica Linda Laura Sabbadini, chair di W20, Women20 gruppo di supporto al W20 che si terrà il prossimo anno, e componente del Comitato Colao. “Nel 1975 il nuovo diritto di famiglia, cade la patria potestà. Passa la parità dei coniugi nella coppia e soprattutto cade la discriminazione dei figli nati fuori dal matrimonio. Certo rimane ancora il delitto d’onore ma anche questo crolla nel 1981.E ancora la legge sui consultori. Il 1978 la legge sull’interruzione volontaria di gravidanza; sempre nello stesso anno l’istituzione del Servizio Sanitario nazionale basato sul circuito prevenzione, cura, riabilitazione, balzo in avanti per il diritto alla salute. E ancora la Legge Basaglia. Gli anni ’70 sono stati una stagione effervescente nell’avanzamento dei diritti. Una rivoluzione che non poteva più attendere si è sviluppata anno dopo anno. Una modernizzazione culturale del Paese che ha permesso l’avanzamento della democrazia perché quando crescono i diritti, avanzano tutti, donne, figli, gli stessi uomini. Avanza la libertà di scegliere la propria vita, il proprio destino salvaguardando il coniuge più vulnerabile e i figli”. (fonte Ansa:Sabbadini) (Foto di CQF-avocat da Pixabay)