Il postino suona sempre due volte di James Cain

Un classico noir della letteratura americana

Chi non ha visto, almeno una volta, una delle versioni cinematografiche de Il postino suona sempre due volte? Immagino in tanti, e sebbene conoscessi bene anch’io la trama, quando mi è capitato tra le mani una vecchia edizione Oscar Mondadori con la traduzione di Giorgio Bassani, non ho resistito e ho voluto leggerlo.

Il postino suona sempre due volte è la storia di Frank Chambers, un girovago senza lavoro e senza casa e di Cora, la moglie bellissima e sensuale del greco Nick Pappadakis, titolare della Taverna delle due Querce. L’attrazione fatale tra i due è travolgente e si innesca sin dalle prime battute.

“Eccetto che per il corpo, non si poteva dire una gran bellezza; ma aveva una cartaria imbronciata, e le labbra sporte in fuori in modo tale da farmi venire subito voglia di mordergliele”

La scrittura di Cain è scarna, immediata, senza fronzoli. Esattamente come i personaggi del libro: sono tre e non c’è spazio per nessun altro. È tutto bianco o nero, non esistono sfumature ed è con questa certezza che viene cadenzato il ritmo serrato e avvincente del romanzo. La passione che diventa totalizzante, il crimine inevitabile e il destino immutabile.

Frank e Cora non accettano la realtà che vivono e sembra quasi che, nella loro individuale ricerca della felicità, scambino quella loro passione travolgente, nella spinta necessaria a darsi un futuro diverso per entrambi. Sono due personaggi tristi e persi che si accoppiano più per disperazione che per un reale sentimento e che, proprio per questa incapacità di adeguarsi e adattarsi al presente, corrono trafelati e ingenui verso l’ignoto, verso la fine.

Il postino suona sempre due volte venne pubblicato da James Cain nel 1934 in piena depressione economica arrivando in Italia solo nel 1946.
Il titolo sembra faccia riferimento ad un’usanza dei postini irlandesi di bussare sempre due volte per farsi riconoscere. Metafora del destino che passa a riscuotere il suo conto.
Il grande successo del romanzo fece di Cain uno dei maestri della scuola del noir e del giallo d’azione hard-boiled. Il romanzo ispirò grandi scrittori come Cesare Pavese e Albert Camus e diversi registi.

 

Versioni cinematografiche

Due registi hanno voluto trasportare sul grande schermo la loro visione del romanzo.
Il primo esce nel 1946 con la regia di Tay Garnett scegliendo Lana Turner nei panni di Cora e John Garfield nei panni di Frank.

Nel 1981 è la volta della regia di Bob Rafelson e due grandi attori americani: Jack Nicholson diventa Frank mentre la parte di Cora viene affidata a Jessica Lange.

 

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Film vs Libro

Ci sono sempre state ampie discussioni dividendo il pubblico tra chi è pro libro e chi pro film.
Personalmente sono favorevole alla lettura del libro perché amo immaginare le scene e non affidarle alla regia di un altra persona, senza nulla togliere all’arte della cinematografia che mi appassiona molto. . Affermo però, senza alcun timore, che se mi capita di vedere prima il film, difficilmente arrivo a leggere anche il libro perché il tocco del regista resta nella mia memoria influenzando troppo la lettura.
Se dovessi scegliere direi, in assoluto, prima il libro e poi film.

Nel caso de Il postino suona sempre due volte, ho visto la versione del 1981 con Jack Nicholson e Jessica Lange e spero di riuscire a breve a vedere anche la prima versione del 1946 dove, la pellicola in bianco e nero, regalerà di sicuro una magia particolare alla trama.