La casa editrice romana Giulio Perrone Editore ha creato una collana di libri molto particolare, Passaggi di dogana. Si tratta di una raccolta di guide letterarie che, seguendo le tracce di scrittori, ci portano alla scoperta di luoghi e città nel mondo. Si va da Stoccolma a Lisbona, da Napoli a New York, da Dublino a San Francisco, da Genova a Londra e Parigi.
Inizialmente l’idea era quella di coniugare l’amore per la letteratura con quella per i viaggi ma, successivamente, si è ampliata inserendo testi che si lasciano contagiare dal mondo della musica e del cinema dedicando un titolo a Totò parlando di Napoli o a Genova parlando di De Andrè.
Durante l’evento Insieme Festival non ho resistito alla tentazione e mi sono regalata un cofanetto di Passaggi in Dogana con le città di Parigi, Londra, Lisbona e Stoccolma.
Ho iniziato a leggere da questo volume affascinata dalla bellissima copertina e dall’idea di immergermi nel mondo della belle époque francese.
L’autore, Angelo Molica Franco ci conduce nel profondo dell’anima francese di inizi del ‘900 attraverso la storia e la vita di Colette.
È scrittrice, giornalista, attrice, critica letteraria ma, Colette, è soprattutto una donna esuberante, trasgressiva libertina e libera che non si preoccupa certo di far mostra del suo essere come quando bacia la sua amica e compagna Missy. Clamore e scalpore che le aprono anche le porte di un rinomato salotto come quello di Gertrude Stein, dove non è difficile incontrare personaggi illustri come Picasso e Matisse.
Colette ebbe tre mariti e un amante, e fu più volte al centro di scandali per le sue disinibite relazioni sentimentali con personalità di ambo i sessi. Per quanto fosse definita amorale per le sue scelte anticonformiste, in effetti per la sua vita e le sue opere letterarie Colette rappresenta un inno alla libertà della donna.
Basti pensare che le prime opere che scrisse furono firmate dal suo primo marito nonché editore e, solo grazie alla sua grande determinazione, riuscì a liberarsi dal marito e apporre la propria firma alle proprie opere.
Nel corso della lettura di A Parigi con Colette si vive tutta l’atmosfera parigina di inizi secolo; e sembra di sentire le musiche del Moulin Rouge, il vociare dei salotti più in voga, tra abiti, merletti e baldoria di artisti notturni. La più classica Parigi bohèmienne, con i suoi salotti e i suoi teatri, i suoi caffé chantant, i circoli, i ristoranti e quel nuovo rivoluzionario impulso dell’arte e della cultura del periodo, tra pittori, scrittori e artisti vari.
Leggere A Parigi con Colette è sì viaggiare, ma nel tempo, riscoprendo una Parigi che sembra unirsi come un’unica anima con il personaggio della indimenticabile Colette.
Per Passaggi di Dogana ecco il link a Giulio Perrone Editore
Social Media Manager e Scrittrice