Friday, January 31, 2025

LA CASA DELLE VOCI di Donato Carrisi Longanesi

By Silvia De Felice on 7 Agosto 2020
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LA CASA DELLE VOCI di Donato Carrisi Longanesi

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Con le seguenti righe voglio rivolgermi a tutti i lettori: dal più pigro, all’appassionato, da quello compulsivo, all’amante delle letture impegnate, e a colui che predilige stili e storie più leggere.

Un consiglio: quando avete voglia di “bere” un libro, quando avete voglia di sentire accapponare la pelle o di provare paura scorrendo le parole e le frasi nel silenzio della vostra casa magari di sera, quando vi succede questo, andate sul sicuro e puntate su uno scrittore della nostra terra, puntate su Donato Carrisi.

Ho conosciuto Carrisi con la sua opera prima: “Il suggeritore” del 2009, una storia che segna, e se letta la sera in solitudine, mette paura nel senso più assoluto del termine.

Poi nel tempo ho proseguito con “Il tribunale delle anime” e a seguire tutti gli altri, fedele ma anche un po’ dispiaciuta di un leggero calo. Non parlo chiaramente di bravura o stile, non mi permetterei mai di giudicare in merito uno scrittore del suo calibro. Mi riferisco ad un affievolimento delle emozioni che suscitava in me.

Pochi giorni fa, dopo un periodo di intense letture, anche impegnate, mi è tornato il desiderio di un libro da bere, sotto l’ombrellone, in giardino o anche sul divano.  Volevo inoltre una storia che mi facesse aver paura, e dietro lo spassionato consiglio di una cara amica libraia, mi sono convinta ed ho comprato: “La casa delle voci” ultima fatica di Donato Carrisi.

 

Dopo aver deciso come battezzarci, mamma ci fa eseguire il rito per purificare la nostra nuova dimora. Consiste nel correre per le stanze e urlare i nostri nomi nuovi di zecca. Lo facciamo con tutto il fiato che abbiamo nei polmoni. Chiamandoci a vicenda da una parte all’altra, quei suoni diventano familiari. Impariamo a fidarci di quei nomi. E a essere diversi, pur rimanendo uguali.

Ecco perché ogni nuova casa diventa per me la casa delle voci.

 

Volutamente non faccio il minimo accenno a quella che è la storia narrata, perché vorrei che come me veniste trascinati in questo vortice di parole, emozioni e sì, anche di paura. Un crescendo che aggancia il lettore, non lo lascia andar via e lo trascina in questa nostra primordiale forte emozione.

 

“Per un bambino la famiglia è il posto più sicuro della terra. Oppure, il più pericoloso.”

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