Primo dicembre, Giornata mondiale contro l’Aids

Il 1° dicembre è la Giornata mondiale
contro l’Aids che ogni anno viene celebrata per accrescere la consapevolezza
dell’epidemia dovuta alla diffusione del virus Hiv, fare informazione e
sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che si corrono se non si usano le
precauzioni più adatte. Dal 1981 ha ucciso oltre 25 milioni di persone. Vanno
protetti i rapporti sessuali, soprattutto fra i più giovani, utilizzando il
profilattico, ma è anche importante fare i test se si sono avuti rapporti non
protetti, se si inizia una nuova relazione, o se si ha un dubbio. L’iniziativa nasce dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 1988,
adottata dall’Assemblea generale dell’Onu e il Summit mondiale dei Ministri
della salute con il chiaro intento di lottare contro la pandemia, attraverso
campagne di informazione e prevenzione per far conoscere le diverse
problematiche legate alla malattia che colpisce tutti donne, uomini e bambini.

Dai dati Coa 2017 risulta che in Italia sono circa 130 mila persone che convivono con l’Hiv, con 3.443 nuove diagnosi nel 2017 con l’incidenza maggiore nella fascia di età 25-29 anni, con la modalità ‘preferita’ che resta quella dei rapporti sessuali non protetti. Il Ministero della salute, con la legge 135/1990 “Programma di interventi urgenti in materia di prevenzione e lotta all’Aids” ha realizzato, anche per quest’anno, una campagna di informazione per contrastare la diffusione del virus Hiv, in collaborazione con la Sezione per la lotta contro l’Aids, la Sezione del volontariato per la lotta contro l’Aids del Comitato tecnico sanitario, in  collaborazione con testimonial come gli attoriStefano Fresi, Francesco Montanari, Dario Vergassola e la youtuberSofia Viscardi. La campagna ha come obiettivo quello di responsabilizzare il singolo nei confronti della propria salute e verso quella degli altri, sensibilizzare verso la lotta al virus, e far fare il test dell’Hiv e si rivolge a tutta la popolazione, ma soprattutto ai giovani. Le ricerche sulla malattia hanno dimostrato che il fenomeno viene percepito ancora circoscritto a certi gruppi di persone, mentre l’Hiv e le infezioni sessualmente trasmesse riguardano tutti, se non si adottano comportamenti responsabili di prevenzione.

Molto è stato
fatto, ma la strada è ancora lunga. I morti per Aids nel mondo sono ridotti
rispetto al passato, anche grazie all’utilizzo di farmaci antiretrovirali che
hanno ridotto mortalità e numero di infezioni, ma la guardia non va abbassata anche
perché nell’opinione pubblica è molto diffusa la percezione che il virus dell’Hiv
sia un problema superato.