Il Natale da rosso diventa ‘verde’

Con l’arrivo del Natale, si avvicina anche la prospettiva
di comprare cibo in abbondanza che nei giorni delle feste natalizie diventa un ‘must’
per le nostre tavole. Purtroppo grandi quantità di cibo spesso non vengono
mangiate, dimenticate per le troppe pietanze preparate e gettate via. Ogni anno
in Italia vengono gettati ben 5 milioni di tonnellate di spazzatura alimentare.
Questi dati trovano riscontro nel rapporto Waste Watcher dell’Osservatorio
nazionale sugli sprechi, dal quale emerge che il 2% degli italiani butta nella
pattumiera quasi ogni giorno cibi che si potrebbero utilizzare, il 4% lo fa tre,
quattro volte alla settimana, e il 14% fino a due volte la settimana. E’ diventata
un’abitudine pericolosa quella di acquistare prodotti alimentari in abbondanza,
con imballaggi di plastica e prodotti non ben conservati. Tutto ciò’ porta ad
un aumento di rifiuti organici che potrebbero essere gestiti meglio e
acquistati nella giusta quantità.

Un’alternativa a tutto questo possono essere
piccoli accorgimenti dedicati al cibo, ma anche agli addobbi natalizi che
sempre più spesso vengono fabbricati con normative diverse rispetto a quelle europee,
e sebbene rallegrino la vista, l’ambiente ne risente parecchio. Tra gli accorgimenti
dedicati alla festività più’ attesa dell’anno si può optare per numerosi
addobbi, festoni e luminarie ad impatto zero o quasi, e per la spesa del cenone
di fine anno cercare di non sprecare cibo.

La scelta dell’albero da addobbare può essere
un bel dilemma: se lo si prende vero, c’è il rischio che possa morire una volta
passate le festività o di non avere il suo habitat ideale, se lo si prende
finto si continua ad inquinare. Come ovviare al problema? Una soluzione viene da
alcune fabbriche di legname e designer che propongono alberi natalizi
innovativi ed ecosostenibili. Ad esempio ci sono gli alberi della Timbatree,
un’azienda inglese che produce alberi in legno certificato Forest Stewardship
Council (Fsc), nel rispetto dei più alti standard ambientali e socio-economici.
Questi alberi sono, tra l’altro, facilmente assemblabili e decorabili, con la
possibilità di essere riutilizzati un numero infinito di volte. E’ possibile tenerlo
a vista durante tutto l’anno in quanto è formato da tavole di legno assemblate
e sporgenti, proprio come i rami di un vero abete, ed hanno anche la funzione
di mensola in quanto non è possibile appenderci le classiche decorazioni
natalizie, ma ci si possono poggiare i regali o metterci il presepe. Un’altra alternativa
all’albero tradizionale riguarda un albero di design moderno nato della Tin
Town, una compagnia sud-africana con sede a Città del Capo, o ancora il Memory
Tree, alto ben 2 metri in Plexiglass, dotato di 100 cristalli e batteria.

Per gli addobbi, invece, è possibile optare
per luminarie meno dispendiose rispetto alle classiche, ovvero acquistando
luminarie al led, ricordandosi sempre di spegnerle prima di andare a dormire o
di uscire di casa ed accenderle solo in determinati momenti senza esagerare. Se
si hanno dei bambini, sarà anche per loro un buon momento per dare sfogo alla
fantasia fabbricando, con l’aiuto dei più’ grandi, addobbi con cartone riciclato.
Per impacchettare i regali invece si possono utilizzare carte regalo di doni
precedenti, acquistare carta riciclata oppure stoffe avanzate da un lavoro di
sartoria. Se si vuol fare un regalo, rispettando l’ambiente ed utilizzando
prodotti 100% a chilometro zero, si possono preparare cesti con confetture home
made, pasta secca e cibi di stagione acquistati nelle aziende agricole,
fabbricare dei sotto pentola con il legno, all’uncinetto o un grande piatto
decorato a mano. Per i regali per bambini, malgrado siano prediletti dispositivi
elettronici e console, può essere un’idea ’green’, quella di acquistare
giocattoli in legno, oppure articoli vintage. Per la spesa del pranzo di Natale
o del cenone di S. Silvestro è bene seguire dei piccoli accorgimenti per non
sprecare cibo e per essere ecosostenibili a partire dalle stoviglie: meglio
fare i turni per lavare i piatti che ritrovarsi sommersi dalla plastica! Meglio
poi evitare cibi fuori stagione, con provenienza esotica o da allevamenti
intensivi, perché c’è il pericolo per gli animali e perché l’incremento di CO2 è
legato ai grandi trasporti di cibi extra territoriali. Prediligere le ricette
casalinghe e non comprare cibi preincartati o pronti da mangiare: spesso
avanzano e vanno buttati mentre le cose fatte in casa spesso si possono
riorganizzare per realizzare cibi altrettanto buoni. Per imbandire la tavola in
modo ‘personalizzato’ si possono utilizzare candele, centri tavola e segna
posto commestibili, realizzati con frutta e torroni.

Viste le numerose campagne, movimenti e
sensibilizzazioni verso i cambiamenti climatici e l’inquinamento, essere un po’
più attenti alla nostra Terra, non può che essere un buon modo per iniziare il
Nuovo anno.