Borraccia generation

È la moda del momento, non solo pratica e comoda, ma utile per la tutela dell’ambiente ed un mondo più green. È la borraccia che fino a qualche tempo veniva usata solo dagli sportivi, ma che ora, dopo l’appello della giovane attivista Greta Thunberg, è diventato un vero e proprio must per la diminuzione dei rifiuti plastici, vero e proprio problema globale.

Secondo
una ricerca delle Nazioni Unite se seguitiamo a usare le bottigliette di
plastica al ritmo attuale, entro il 2050 nei nostri mari avremo più rifiuti di
plastica che pesci. A sostegno di questi dati, anche le direttive europee che hanno
imposto una soluzione pratica che prevede entro il 2021 di dire addio all’uso
della plastica usa e getta come bicchieri, posate e piatti. Anche le
amministrazioni pubbliche stanno cominciando a promuovere iniziative al
riguardo: a Milano il Comune ha distribuito 100 mila borracce in alluminio destinate
agli studenti delle scuole medie e primarie. All’Università Sapienza di Roma
sono state distribuite borracce in alluminio riutilizzabile a docenti,
matricole e corsisti esterni. Non solo atenei, Comuni ed aziende hanno
intrapreso questa conversione alla borraccia, ma anche numerosi brand di moda,
designer e marchi stessi di acque hanno lanciato le loro linee di borracce. Tra
questi il brand Bkr ha proposto bottigliette ispirate alla moda, alla
fotografia, alla cultura contemporanea e all’arte; ogni stagione il marchio
lancia nuove collezioni in edizione limitata ispirate alle tendenze delle sfilate
di New York, Londra, Parigi e Milano, amatissime dalle star. Grazie a questa
maggiore consapevolezza, anche in Italia la borraccia è divenuta importante per
disincentivare l’acquisto dell’acqua minerale in bottiglia (ogni anno consumiamo
8 miliardi di bottiglie) che pone gli italiani al primo posto in Europa e al
secondo nel mondo, dopo il Messico, per l’acquisto di questo prodotto. In
Italia vengono immesse 250 mila tonnellate di bottigliette Pet di acqua
all’anno, di cui solo 100 mila vengono riciclate (dati Mineracqua). Ciò
significa che ogni anno si producono 150 mila tonnellate di rifiuti non
riciclati, che vanno a finire nell’ambiente, dove per decomporsi possono
impiegare tra i 100 e i 1.000 anni. Perciò quella delle borracce è un’esigenza
concreta per salvaguardare il nostro Pianeta, senza dimenticare che sono pratiche da usare, si infilano nella borsa o nello zaino
e si puliscono facilmente. In commercio si trovano borracce in alluminio e in
acciaio ed hanno un impatto ambientale ovviamente diverso: sono entrambe
riciclabili ma l’acciaio è inossidabile, non si corrode a contatto con i
liquidi ed è preferibile all’alluminio in quanto durante la lavorazione di
quest’ultimo si consumano maggiore energia e risorse naturali. Inoltre, quelle
in acciaio non mantengono odori e sapori dei liquidi contenuti precedentemente e
sono meno soggette alla proliferazione di muffe e batteri, se lavate bene.

Per Vip, studenti, donne
in carriera e operai, la borraccia fa parte ormai della quotidianità. Molti
studenti, impegnati sull’esempio di altri giovani nel mondo nei
#FridaysforFuture e nelle manifestazioni per il clima scelgono la
sostenibilità, riducendo le bottigliette di plastica a favore della borraccia.

Molto
in auge in questo periodo, è stata un oggetto di comune uso fin dai tempi più
antichi. Infatti il suo antenato è l’otre che i Romani usavano per tenere
liquidi e vivande. Per arrivare a tempi più vicini a noi, quella in alluminio,
con un rivestimento in panno, compare nell’Ottocento, perfezionata poi durante
la prima guerra mondiale.