Tutti in viaggio, tutti in allerta

Ecco l’estate, quella vera.

Quella dei grandi spostamenti, dei grandi viaggi: quella da bollino nero su quasi tutte le strade che portano alle mete marittime o montane, le ferie tanto attese e sospirate.

Ma la vostra casa, i vostri beni, che lascerete per il week-end, per una settimana, due o – per chi è più fortunato – tre, sono realmente al sicuro?

Eh sì, è un interrogativo sul quale tutti dovremmo riflettere, soprattutto in questo periodo: siamo, infatti, il Paese dei furti in casa e delle persone che, purtroppo, al giorno d’oggi, ancora lasciano dietro di sé tracce pericolose, informando ad esempio il mondo digital/social dei loro progetti e soprattutto fornendo una mappa gratuita delle case incustodite.

Un recente studio, firmato da Uecoop – Unione europea delle cooperative – certifica circa 200 mila colpi all’anno in appartamento, oltre 500 al giorno.

Coinvolto maggiormente il nord con più di 15 famiglie vittime ogni mille, il sud si attesta a 9.

Insomma, cresce l’ansia da furto in casa, cresce la spesa per l’acquisto di sofisticati impianti di allarme, ma noi ancora imperterriti a postare foto da luoghi di vacanza e, in qualche caso, a commentare anche con la data di fine ferie: una vera e propria manna dal cielo per i malintenzionati!

Allora è forse opportuno, come ha fatto di recente l’Associazione Nazionale Controllo di Vicinato, che contiene al suo interno circa 100 mila “sentinelle di quartiere” che hanno aderito al relativo progetto, offrire alcuni piccoli suggerimenti per trascorrere un’estate sicura e rilassata fuori dalla propria abitazione.

Avvisate, per prima cosa, i vostri vicini di casa della partenza, lasciando – se non l’avessero già – il vostro recapito telefonico e il luogo dove andrete, in questo modo sarà più facile contattarvi in caso di necessità.

Se invece i vostri rapporti con i vicini sono maggiormente consolidati, potreste pensare di lasciare anche una copia delle chiavi di casa.

Inoltre, potreste chiedere ai vostri vicini, ovviamente impegnandovi a rendere il favore nel momento delle loro vacanze, di ritirare la posta e svuotare la cassetta da eventuale pubblicità, oppure di esporre per voi i mastelli della raccolta differenziata, ad esempio.

Se inoltre si possiede una linea fissa, sarebbe opportuno deviare le telefonate su una linea mobile; occorre mettere al sicuro il libretto di circolazione e le chiavi della seconda auto e chiudere correttamente i garage.

Altri piccoli ma utili suggerimenti sono quelli di lasciare una luce accesa, magari a led, all’interno della casa, in modo tale che possa essere visibile dalle fessure della finestra e lasciare accese anche le luci in giardino e/o sulle terrazze.

E soprattutto, come detto anche all’inizio, evitate di scrivere sul vostro profilo Facebook o sugli altri social network il giorno della vostra partenza per le ferie o di pubblicare le foto dei posti magnifici in cui vi trovate.

Insomma, se non avete ancora fatto conoscenza dei vostri vicini di casa, questo è il momento buono per cominciare: cerchiamo di eliminare l’individualismo, guardiamoci attorno con occhi diversi e più interessati e collaboriamo con le forze dell’ordine e la polizia locale presenti sul nostro territorio.

La teoria criminologica delle “finestre rotte” parla proprio della capacità del disordine urbano e del vandalismo di generare criminalità aggiuntiva e comportamenti anti-sociali, proprio perché porta a non accorgersi delle anomalie: mantenere e controllare, invece, ambienti urbani, reprimendo i piccoli reati, gli atti vandalici o la deturpazione dei luoghi contribuisce a creare un clima di ordine e legalità e riduce il rischio di crimini più gravi.

Ritornando ai furti, quelli che vanno per la maggiore, soprattutto nel periodo estivo, sono quelli mordi e fuggi: cinque minuti, si entra in un appartamento e vanno via preziosi e ricordi.

Facciamo allora di tutto, almeno per rendere la vita più difficile ai malintenzionati: in questo modo, renderemo più rischiosa la loro azione (e i ladri ovviamente non vogliono rischiare di essere presi) e, nella maggior parte dei casi, meno appetibile il nostro bene con conseguente cambio di obiettivo.