Giallo di Torvajanica, Maria Corazza uccisa con un colpo al cuore

Ogni settimana, in Italia, muoiono in media tre donne vittime di femminicidio.

Questa volta è successo a casa nostra, a Torvajanica. Non si conoscono ancora tutti i dettagli ma dalle prime indagini sembrerebbe che Domenico Riaco si sia suicidato dopo aver accoltellato a morte Maria Corazza.

Se confermata, questa ipotesi denota un gesto lucidamente premeditato: ha portato con sé un coltello e ha comprato una tanica di benzina, un progetto ben preciso che l’uomo ha portato a termine nel giro di pochi minuti.
L’ipotesi è quella di un amore non corrisposto, ma non ne avremo mai la certezza.

Il risultato non cambia, Maria Corazza si fidava di quest’uomo che tutti dicono amico di famiglia, ed è quasi sempre così, il femminicidio si consuma in ambienti familiari o comunque vicini alle donne coinvolte.

Avere certezza sulle motivazioni non riporterà questa madre a casa da sua figlia.

In questi giorni ho letto ogni tipo di commento:

– le madri di famiglia non dovrebbero avere relazioni 

– sì però, pure lei, che ci è andata a fare in macchina con lui laggiù.

Niente di nuovo rispetto a quei commenti tipo “se esci con quella minigonna che ti aspetti?”

Ormai i social permettono a chiunque di asserire verità assolute, senza pesare le parole, i contenuti e i contesti, senza rendersi conto di quanto scrivere una cosa possa renderla in qualche modo vera e fissata nel tempo anche se poi sarà smentita. Il mio pensiero è sempre alla figlia tredicenne che in qualche modo, prima o poi, si troverà a leggere tutto questo.

Insomma, al di là dei fatti, quello che è certo è che il rispetto le donne se lo devono guadagnare il doppio degli uomini.

Una donna NON è mai brava, c’è sempre un ombra su come possa aver guadagnato una determinata posizione professionale

Una donna DEVE sempre pesare il suo abbigliamento, le sue parole, i suoi spostamenti, perché c’è sempre qualcuno pronto a giudicare.

Una donna NON è mai libera, neanche di dire NO, perché esistono uomini piccoli che i NO non li sanno accettare.

Da mamma di figlie femmine le addestrero’ guerriere. Ma non basterà. Non si può ancora pensare nel terzo millennio di doversi preoccupare di più perché sono femmine. Alle mamme di figli maschi, vi prego, raccontate queste storie ai vostri ragazzi, in modo che possano rendersi conto della follia che prevale in alcuni maschi e scelgano di essere uomini.