La verità su Babbo Natale

Non so se tutti ricorderanno che nel dicembre 2016, in occasione dello spettacolo “Disney in concerto: Frozen”, tenuto all’auditorio Santa Cecilia di Roma, il direttore d’orchestra, probabilmente indispettito per la disattenzione di bambini e genitori nei confronti delle esecuzioni musicali, a conclusione dello spettacolo, prese il microfono per affermare a gran voce: “comunque Babbo Natale non esiste!”.

Scoppiò il putiferio, i genitori si guardarono attoniti come Adamo nel giardino dell’eden che si era scoperto improvvisamente nudo e senza foglia di fico, i bambini (quelli che non fingevano di non aver capito) si videro derubati di una favola, giusto quella che porta di doni. E tutti urlarono allo scandalo.

La società organizzatrice dell’evento si premurò a licenziare il direttore d’orchestra e produrre immediatamente un comunicato stampa per annunciare che nelle serate successive non sarebbe successo niente del genere e giurare assoluta fedeltà a tutti i personaggi della Disney, senza alcun sospetto di veridicità

Certamente quel direttore d’orchestra doveva essere censurato e rimosso da quel contesto, ma a pensarci bene, la sua colpa consiste… nell’avere detto la verità. Una verità di cui nessuno dubitava, compreso quelli che lo accusavano di essere inidoneo per dirigere eventi del genere.

Ma la verità non è proprio una merce che si può mostrare in tutte le occasioni. Ci possono essere ragioni di opportunità, ragioni di convenienza o ragioni politiche. In questa circostanza, “ragioni educative” suggerivano di nascondere la verità.

A pensarci bene… siamo cresciuti proprio all’interno di questo modello: la cicogna, Babbo Natale, la fatina dei denti, il lupo cattivo. Ma abbiamo sempre ritenuto che ci fosse un’età, oltre la quale, la verità su queste e altre favole dovesse essere rivelata, fino al punto da considerare stupido o immaturo chi non avesse abbandonato quelle credenze fantasiose.

Un adulto si riconosce per il fatto di non credere più a quelle favole. Ma viene il sospetto che, una volta approdati nell’età matura, al posto di quelle, ci troviamo costretti a credere ad altre favole: quelle che dettano le ideologie, i partiti o persino gli esperti.

E come accade per la storia di Babbo Natale, tutti si ritrovano a replicare gli stessi copioni, a ripetere le stesse affermazioni, a manifestare gli stessi dubbi e persino a marciare contro gli stessi nemici, abilmente guidati da chi ha confezionato la “favola per adulti”, magari con l’utilizzo di indicatori, di riferimenti alla storia, di annunci di catastrofi.

E come accade per la storia di Babbo Natale, se qualcuno prende il microfono e afferma che si tratta di una favola, si accende la rivolta e montano le proteste fino al licenziamento di chi si accorge del trucco.

E come si afferma nella foto: per fugare ogni dubbio, Babbo Natale, in persona, sarà presente alla manifestazione.

E’ una vecchia storia che già molti anni fa era stata illustrata da Platone nel “mito della caverna”

Santo Fabiano