Indomita Pomezia: un successo targato Leonardo Aiello

C’era grande attesa in casa “Indomita Pomezia” per l’inizio della nuova stagione sportiva 2018-2019, un vero e proprio battesimo per la società targata Padula-Spina: eravamo sul finire dell’estate dello scorso anno, quando era stato già siglato un importante accordo di collaborazione con il “Selva Academy Pomezia” che rendeva questo sodalizio davvero di prim’ordine anche grazie alla prima squadra, ripescata in Prima Categoria, di mister Leonardo Aiello.

Un team ad oggi primo in classifica, che si sta rivelando veramente forte e di carattere, proprio come il suo mister che abbiamo incontrato recentemente.

Leonardo Aiello, ci racconta un po’ di lei?

“Sono di origine siciliana, precisamente di Marsala; nel 1984, a 14 anni, sono venuto a Pomezia in vacanza, a trovare mio fratello Gaspare, che allora lavorava nella clinica Sant’Anna. Il calcio era già la mia passione più grande e così andai ad allenarmi con il Pomezia calcio del grande presidente Caponetti. Dopo un allenamento con gli allievi di mister Carrubba, mi videro giocare e mi proposero di rimanere: l’anno successivo mi prese la Roma”

Due carriere, una da calciatore e ora da allenatore: ce le riassume?

“Arrivato alla Roma feci tutto il settore giovanile fino ad arrivare per due stagioni nella rosa di prima squadra fino alle convocazioni in Coppa Uefa per le partite Roma-Norimberga, Roma-Dinamo Dresda e Roma-Partizan Belgrado. L’allenatore era il grande Nils Liedholm che stravedeva per me, a tal punto che si diceva fossi un suo pupillo. Ricordo che c’erano campioni come Conti, Giannini, Nela, Voeller e tanti altri. In Italia poi ho giocato in diverse squadre come Catania, Castel di Sangro, Perugia e mi sono tolto alcune soddisfazioni: ho vinto due campionati, approdando in serie B; una classifica da capocannoniere con il Castel di Sangro; sono stato il miglior giocatore della serie C, vincendo anche il “Guerin d’oro” e due classifiche come capocannoniere con la primavera della Roma. Dal 2002 alleno e il ruolo da allenatore è ovviamente diverso da quello di calciatore come diverse sono le responsabilità: da calciatore si è concentrati solo sulla partita, da allenatore hai un gruppo da gestire in tutti le componenti e pensi ventiquattro ore al giorno come fare le scelte migliori, dovendo peraltro sempre mantenere l’equilibrio sia nei momenti positivi che in quelli negativi”

Indomita Pomezia, prima categoria: un campionato finora davvero ottimo. Se lo aspettava?

“Alleno l’Indomita Pomezia dal 2014 e già negli anni scorsi abbiamo raggiunto un traguardo storico per la società, conquistando la promozione per la stagione in corso. Mi sono subito accorto di avere un ottimo gruppo e ho sempre pensato che avremmo lottato fino all’ultima partita di campionato: così sarà e, per questo motivo, vorrei fare i complimenti ai ragazzi per quanto fatto fino ad ora (23 partite giocate, 58 punti, 18 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta), ma la strada è ancora lunga e ci sarà da lottare in questo finale di campionato”

Leonardo Aiello, cosa farà da grande?

“Spero di continuare a rimanere nel mondo del calcio che è sempre stata la mia vita e la mia passione fin da piccolo”.