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Habemus dune, il progetto che rispetta la natura

By Marta Fortunati on 11 Aprile 2018
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Habemus dune, il progetto che rispetta la natura

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L’architetto Cristiano Casafina si occupa di paesaggi e natura  del territorio di Pomezia dal 2003, dalla forte erosione che investì il litorale di Torvaianica (al 13° km del Lungomare delle Sirene)  fino ai progetti per affrontare il degrado delle dune costiere.

Romano, appena laureato ha iniziato a curare, insieme ad un gruppo di abitanti del quartiere Garbatella, il verde del cortile della sua abitazione con risultati positivi ancora evidenti nel giardino condominiale. Tra i vari incarichi, porta avanti collaborazioni con il Comune di Pomezia inerenti le dune di Torvaianica ed il suo paesaggio nel rispetto dell’ambiente tra cui il progetto ‘Habemus dune’ che ha l’obiettivo di conservare le specie dunali e progettare la riqualificazione delle coste nel rispetto dell’ambiente. E’ stato attivista volontario dell’associazione ambientalista Fare Verde onlus per più di dieci anni.Lo incontro a Torvaianica all’interno degli spazi della Lega navale presso il giardino didattico dunale, il ‘suo’ gioiello sul mare.

 Lavora da tempo al progetto ‘Habemus dune’, di cosa si tratta?

È un progetto che, dal 2013, analizza e mette insieme idee per progettare il litorale di Torvaianica secondo natura, lanciando una sfida per il futuro di tutti, ma soprattutto dei più giovani. Si intende recuperare spazi con vegetazione dunale, sia proteggendo quella esistente, sia preparando nuove plantule per cambiare direzione rispetto al degrado e all’erosione dell’arenile, che poi è anche un modo per migliorare la qualità della vita dei cittadini e riportare i turisti in villeggiatura; dal  2014 il progetto ha ottenuto il patrocinio dal Comune di Pomezia. Tra le varie iniziative c’è il giardino didattico per le scuole.

Come si sviluppa il percorso all’interno del giardino didattico?

Proponiamo la visita del giardino didattico attraverso il ‘Gioco della duna’ che si rifà, per modalità e articolazione, al più famoso ‘Gioco dell’oca’: qui le specie del giardino, sia animali che vegetali, vengono descritte attraverso i pannelli tattili, che indicano piante ed animali interessati alla natura dunale. I bambini, soprattutto della scuola primaria e secondaria di primo grado, vengono coinvolti all’interno del percorso interattivo dove si trova un microsistema che si autoregolamenta con piante strutturali, che sono le ammofile che preparo io da seme. I gruppi-classe vengono suddivisi in squadre (premiate a fine percorso) con l’obiettivo di cercare piante diverse, per imparare che le ‘erbacce’ che si trovano nei giardini non sono da buttare, ma da riconoscere e rispettare per la salvaguardia della biodiversità. In questo mese di aprile ospitiamo, ogni giovedì, studenti della scuola Trilussa di Pomezia, per un totale di sei classi.

Da cosa parte il percorso didattico ‘Il Gioco della duna’?

Parte dal valore del rispetto, per se stessi, per i compagni e quindi per l’ambiente in cui i ragazzi vivono. Il rispetto è la sola regola che vige nella visita del giardino didattico.

Da due anni lavoro nel giardino pulendo la terra fino ad una profondità di 40 cm, disponendo il recinto e il passaggio per la visita con l’aiuto di altre persona, tra cui Stefano Mini e Mauro Zecca soci della Lega navale italiana sezione di Pomezia, nella convinzione che il rispetto per la natura e l’uomo è l’elemento fondamentale di questo spazio.

 Nel giardino didattico svetta un fiore grande e alto, l’Albero dell’agave: che significato ha?

L’ho chiamato ‘L’albero della fratellanza’ che con i suoi fiori indica le tante diverse provenienze geografiche e culturali dei giovani visitatori che, nel giardino, vengono accolti come persone, con la libertà di tornare qui quando lo desiderano. Invito i docenti delle scuole e i dirigenti scolastici a considerare questo percorso didattico come un’attività da proporre ai bambini per far loro conoscere il territorio in cui vivono.

Tra i partner dell’iniziativa Lega navale italiana, le associazioni Creature del mare con la biologa Valentina Braccia e Care the Oceans con Nicola di Battista che ha curato le scritte braille dei pannelli e tra gli sponsor Pomezianews per dare un contributo a questa proposta ludico-didattica rivolta non solo ai più giovani, ma a tutta la cittadinanza di Pomezia. Il progetto ha curato l’accessibilità al giardino anche per ipovedenti e non vedenti.

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