Donna determinata e caparbia, ma allo stesso tempo dolce e di grande umanità: è Valentina Corrado, consigliere del Movimento 5 stelle alla Regione Lazio e candidata alla Presidenza nelle elezioni regionali del prossimo anno.
Valentina Corrado, consigliere 5 Stelle della Regione Lazio, ci dice qualcosa di lei: com’è nata la sua passione per la politica?
“Sono nata e cresciuta in Calabria, a Crotone. Una terra meravigliosa ma estremamente difficile. Ho sempre covato dentro di me la voglia di attivarmi e di fare qualcosa. Fin da bambina mi rifiutavo di accettare passivamente le prepotenze e le ingiustizie. Forse è nato lì il mio percorso che mi ha portato ora in Regione Lazio. Mi sono trasferita a Pomezia nel 2007 e in poco tempo iniziai a amare questo territorio, a sentirlo mio, a sentirlo casa. Ricordo ancora le parole di Beppe Grillo “Attivatevi…dedicate un po’ del vostro tempo alla collettività”. Questo messaggio mi risuonava in testa e mi ha spronato a cercare il modo per fare qualcosa in prima persona per la cosa pubblica. Cercai il meetup di Pomezia e proprio ad un banchetto conobbi Fabio Fucci, allora consigliere comunale neo eletto. Rimasi colpita dal fatto che un “politico” stava per strada a dare volantini e a parlare con le persone. Io non ne avevo mai visti così! Entrai così nel gruppo di Pomezia e capii che dietro quel giovane consigliere comunale c’erano tanti cittadini che, nonostante gli impegni di lavoro e di famiglia, si riunivano la sera non per piangersi addosso ma per ragionare su soluzioni da proporre all’Amministrazione. Mi sentivo a casa. Ho vissuto diversi momenti di difficoltà con la mia famiglia: i miei genitori da operai hanno cresciuto da soli 4 figlie e io, essendo la prima, sono stata responsabilizzata sin da piccola per dare una mano a loro che dovevano lavorare notte e giorno. Questo pragmatismo, che fin da bambina ho dovuto sviluppare, l’ho ritrovato nel gruppo dei Grilli Pometini. A cambiare era solo il contesto e da quel momento ci si prendeva cura di una famiglia più grande: la collettività. Scoprire di poter fare politica con entusiasmo, restando sé stessi, facendo tesoro del proprio bagaglio di vita, condividendo idee, progetti con persone che hanno a cuore il benessere altrui, mi ha fatto innamorare di questa politica”
Il suo impegno e la sua dedizione alla gestione della cosa pubblica sono fattori ormai noti anche alla Pisana: ci racconta una battaglia vinta nell’aula e una che sta portando avanti a cui tiene particolarmente?
“Davvero non saprei quale scegliere. Le battaglie sono state centinaia e le vittorie le abbiamo sudate millimetro dopo millimetro: l’istituzione del fondo per il Microcredito per le pmi dove il gruppo consiliare m5s ha versato gli accantonamenti del taglio delle indennità, il finanziamento della legge regionale sulle case circondariali, l’aumento degli stanziamenti destinati ai Comuni in dissesto, il finanziamento della legge regionale sul monitoraggio e la mitigazione del gas radon. Una battaglia in particolare mi ha commossa: quella per l’istituzione della Riserva Naturale della Sughereta. Nel programma comunale avevamo scritto che ci saremmo attivati per far sì che la Sughereta divenisse una Riserva Naturale Protetta e, mantenendo fede a questa promessa, in Regione presentai la proposta di legge. Da lì è iniziata la battaglia, insieme all’Amministrazione, al comitato promotore e alle associazioni che chiesi di ascoltare, per calendarizzare la legge nella competente commissione consiliare. Anche se ci eravamo riusciti però il percorso della legge si era fermato. Il Presidente della commissione ambiente chiese una conferenza tra Comune, Regione e Città metropolitana a ratifica del progetto presentato. Grazie al lavoro di coordinamento tra Virginia Raggi, Fabio Fucci e gli uffici della Direzione ambiente regionale si giunse alla sottoscrizione di un documento condiviso.
Anche se questo ulteriore ostacolo era stato affrontato i lavori in commissione non decollavano. Per questo motivo lo scorso agosto durante una manovra omnibus ho così inserito la proposta di legge come proposta emendativa ad una legge più ampia che conteneva anche norme di carattere ambientale. Non dimenticherò mai quella seduta di aula: 25 lunghe ore di trepida attesa con la speranza di riuscire a convincere i miei colleghi di altri schieramenti della bontà e della necessità di quella approvazione, frutto della volontà di cittadini che avevano speso 25 anni della loro vita dietro a questo sogno.
Non le nego di aver pianto lacrime di gioia quando ho sentito l’esito della votazione.
Altre battaglie rimangono in campo: una tra tutte quelle dell’abolizione dei vitalizi in erogazione per gli ex assessori ed ex consiglieri regionali. A gennaio 2018 la spesa aumenterà oltre i 20 milioni di euro: 1/3 del bilancio del consiglio regionale! Istituire un sistema contributivo, come accade per tutti i lavoratori, è una battaglia per ripristinare equità nei confronti dei cittadini in un contesto socio economico che non tollera più un privilegio anacronistico come quello del vitalizio”
Veniamo alla sua decisione di correre per la Presidenza della Regione Lazio alle ormai prossime elezioni: ci racconta come ha maturato questo importante passo?
“In questi anni di attività istituzionali e sui territori regionali, molti cittadini e attivisti mi hanno manifestato l’apprezzamento per il lavoro svolto e la speranza di una mia disponibilità per la candidatura alla Presidenza. Con l’avvicinarsi delle elezioni questi messaggi di stima sono aumentati. Non per ultimo il mio gruppo di Pomezia, vista l’esperienza maturata in questi anni in opposizione in Regione e la collaborazione insieme alla maggioranza e al Sindaco per il governo della Città, mi ha spronato a fare questo passo.
Durante la pausa estiva ci ho riflettuto perché sento tutto il peso e la responsabilità che questo ruolo impone. Sono cosciente delle difficoltà che esistono nel governare una macchina come quella Regionale, ma ho deciso di accettare la sfida perché penso che ciò che è stato realizzato a Pomezia, il metodo di lavoro e i risultati avuti possono essere portati in Regione Lazio e di conseguenza tradursi in risultati positivi per i cittadini del Lazio”
Il “modello Pomezia”. Come può essere esportato in Regione Lazio?
“Lavoro di squadra mirato al raggiungimento degli obiettivi condivisi e non personali. Questo è quello che è stato il lavoro a Pomezia in questi anni. Quando ci sono scelte difficili il nostro principio guida è stato sempre quello della valutazione degli effetti delle nostre scelte nei confronti dei cittadini. La scelta è sempre ricaduta su ciò che era meglio per la collettività. Questo è il modo di operare che vorrei venisse portato in Regione: si è rivelato vincente e Pomezia ne è la prova. Purtroppo il criterio che ha guidato le scelte di chi ci ha governato fino ad ora in Regione è stato tutt’altro che rivolto agli interessi dei cittadini”
Nato a Napoli, cresciuto a Roma e residente a Pomezia ormai da quindici anni, giornalista pubblicista, mi occupo da sempre di comunicazione e sono convinto che l’impegno civico, unito all’amore per il proprio territorio, possa essere un grande stimolo alla crescita di una collettività partecipe e consapevole