di Martina Farci
Vi avevo lasciato con la curiosità di scoprire cosa poteva nascondersi dietro le prime due puntate della serie televisiva The Young Pope di Paolo Sorrentino con Jude Law. Ebbene, le altissime premesse non hanno deluso le aspettative, ma anzi hanno alzato l’asticella per il proseguo della serie.
Divertente, ironica, visivamente impeccabile, The Young Pope ci parla di un mondo, quello della Chiesa, molto contradditorio, con un ipnotico Jude Law nei panni di Papa Pio XIII, il primo americano della storia, tra sigarette, Coca Cola Zero e richieste assurde. Nel cast troviamo anche Diane Keaton e Silvio Orlando. E se ne avete l’occasione, non perdetela su Sky Atlantic dal prossimo 21 ottobre.
In concorso, poi, è stato presentato il sedicesimo film di Francois Ozon, “Frantz“, con Pierre Niney e Paula Beer. Elegante e in bianco e nero, l’opera racconta la storia di una giovane ragazza tedesca che, finita la prima Guerra Mondiale, si reca tutti i giorni sulla tomba del fidanzato morto. Lì incontra un ragazzo francese che piange anche lui un amico. Tra i due nasce un’amicizia, ma le ferite della guerra sono ancora troppo profonde per entrambi. Frantz, che ha trovato consenso unanime da parte di critica e pubblico, è uno dei favoriti per il Leone d’Oro, oltre a candidare i propri protagonisti per la Coppa Volpi per le migliori interpretazioni.
Chi invece non concorre per nessun premio, ma è stato ugualmente capace di emozionare con il suo nuovo film da regista, è James Franco, con In Dubious Battle. Ambientato durante la Grande Depressione americana in un campo di agricoltori che si occupano della raccolta della mele, il film si rivela una visione corale molto realistica su un periodo della storia che ha lasciato dietro di sé molte ferite, sia fisiche sia psicologiche. Ad imprimere discorsi coinvolgenti e, per certi versi attuali, ci pensano un convincete James Franco e un sorprendente Nat Wolff. Nel cast, oltre a loro, anche Josh Hutcherson, Selana Gomez e i camei di Bryan Cranston e Robert Duvall.
Potrei stare qui ancora ore a parlarvi dei film visti, perché sono davvero tanti. E come ogni anno qualcuno ti resta nel cuore, qualcuno purtroppo si dimentica facilmente e qualcuno ti fa pensare, come Hacksaw Rodge di Mel Gibson con Andrew Garfield nei panni di Desmond Doss, che a Okinawa, durante uno degli episodi più cruenti della Seconda Guerra Mondiale, salvò settantacinque uomini senza mai sparare un colpo di pistola.
Temi non sempre facili quelli affrontati quest’anno, ma che indubbiamente portano a più di qualche riflessione. Ora, però, sfidando la stanchezza degli ultimi giorni, bisogna guarda quel che resta, sperando in qualche gradita sorpresa. Poi, sarà tempo dei pronostici.
Martina Farci