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Referendum abrogativo:

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E’ giusto mantenere il quorum?

E’ passato poco tempo da quando gli italiani sono stati chiamati alle urne per il referendum sulle trivellazioni, ma in molti hanno deciso di “non rispondere” senza andare a votare. Tra le tante riflessioni che ha aperto l’argomento ne analizzeremo in questo articolo una in particolare: quella riguardante il quorum.

Come è già noto, in Italia per il referendum abrogativo è necessario raggiungere il quorum del 50% degli aventi diritto di voto affinché esso possa essere valido. Esso serve per evitare che una minoranza di elettori possa prendere decisioni per tutta la collettività.

Il referendum è uno dei pochi strumenti democratici di cui la popolazione può usufruire per esprimere direttamente la propria opinione. Può accadere però (come è successo anche il 17 aprile scorso) che quest’ultimo possa essere sabotato da coloro che non sono favorevoli all’abrogazione e, per questo motivo, incentivano le persone a non votare, cosicché non si possa raggiungere la soglia minima di affluenza definita dal quorum. Le speranze dell’abrogazione di una legge si devono,quindi, sommare a quelle del raggiungimento del quorum stesso.

In questi giorni si sta diffondendo on-line la petizione che riguarda proprio l’eliminazione del quorum prevista per i referendum. Sempre più persone si dimostrano favorevoli e sono già state raccolte molte firme. Secondo quest’ultimi, l’abolizione porterebbe ad una maggiore democraticità, evitando ulteriori ed eventuali sabotaggi, e motiverebbe i politici ad esprimere una propria opinione sull’argomento, così da motivare anche la popolazione.

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