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Il tempo è denaro… mettiamolo in banca!

By Redazione on 1 Marzo 2016
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Il tempo è denaro… mettiamolo in banca!

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Dopo le polemiche degli ultimi giorni abbiamo voluto incontrare Serena De Paolis, coordinatrice della Banca del Tempo pometina, per conoscere meglio lei e questa realtà presente ormai da quasi 2 anni sul territorio.

Serena ha vissuto quasi sempre a Pomezia, lavora ed è mamma di 2 bambini di 3 e 6 anni, impegnata nel sociale dal 2012 quando si è occupata insieme ad altre mamme della costituzione dell’associazione “Le mamme di Pomezia” della quale è ora Vice presidente

serena

Abbiamo chiesto a Serena: Come nasce l’idea della Banca del tempo?

In realtà è stata un’idea di una mamma associata, venuta fuori durante una delle prime riunioni. L’idea mi ha subito entusiasmato tanto da spingermi a documentarmi sull’argomento e così ho scoperto l’Associazione Nazionale Banche del tempo e che organizzavano dei corsi per aprire e gestire le BDT. Così a Gennaio 2014 sono riuscita a partecipare a questo corso. Appena finito il corso, uscì un bando comunale per l’affidamento della gestione di una Banca del tempo nel comune di Pomezia al quale abbiamo partecipato come associazione. Insomma, un’idea buttata lì per caso, nel giro di un anno, grazie all’impegno e ad una serie di eventi fortuiti, è diventata realtà. Lo sportello pometino è attivo dal 24 Marzo 2014.

Come funziona il meccanismo della Banca del Tempo?

La BDT è un’organizzazione in cui i soci “correntisti” scambiano tra loro servizi, esperienze, saperi, donando un po’ di tempo agli altri. Non si tratta di volontariato ma di un dare e avere. Ognuno ha un proprio conto corrente e un libretto, ma invece di depositare soldi si depositano ore. Per fare un esempio io posso donare 2 ore per fare una torta e riceve in cambio 2 ore di giardinaggio. Le proprie ore si possono utilizzare anche per partecipare a dei corsi che dei professionisti correntisti possono decidere di mettere a disposizione con le loro ore. La cosa fantastica di questo progetto è che tutte le attività hanno lo stesso valore, un’ora di consulenza legale vale come un’ora di  pulizie in casa, il concetto fondamentale è la pari dignità.

Quanti iscritti ci sono e di cosa vi state occupando in questo momento?

Al momento la BDT conta 156 iscritti, un numero esorbitante rispetto ad altre realtà d’Italia.  Tanto per fare un esempio la BDT di Santarcangelo di Romagna (che a Maggio del 2015 ha festeggiato i suoi 20 anni di attività) ha 50 iscritti, che in termini di rapporto iscritti/abitanti ha lo stesso valore ma è come dire che in 2 anni a Pomezia si è fatto il lavoro di 20. Evidentemente con l’apertura di questo sportello pometino si è andati a colmare un vuoto, ovvero quello di riuscire a coordinare cittadini volenterosi di collaborare mettendo in campo le proprie capacità ricevendo altre prestazioni in cambio, il tutto in modo gratuito. In fondo ognuno di noi sa fare qualcosa da poter mettere a disposizione degli altri, l’amicizia e l’uguaglianza sono i valori che animano le banche del tempo.

Al momento stanno andando molto bene gli scambi one to one, sono un po’ in carenza gli scambi di gruppo, che sono quelli che coinvolgono più persone come laboratori di informatica o di inglese… tutte idee che abbiamo intenzione di portare avanti ma che al momento non sono realizzabili per mancanze logistiche, ma abbiamo presentato la domanda per avere uno spazio all’interno della “Casa delle associazioni”, il famoso villino sequestrato alla mafia, come altre associazioni siamo in attesa di sapere l’esito di questo affidamento, se dovessimo avere uno spazio potremmo portare a termine diverse iniziative che abbiamo in progetto.

Al momento qual è la vostra sede operativa?

La BDT è ospitata all’interno della Biblioteca comunale di Largo Catone, lo sportello è aperto il martedì dalle 16 alle 17.30 e il mercoledì e giovedì dalle 9.30 alle 11.30. Per contatti siamo disponibili allo 0691146535 oppure tramite e-mail all’indirizzo bdt@comune.pomezia.rm.it

serena2Nei giorni scorsi avete ricevuto pubblicità gratuita da un giornale locale, ha voglia di spiegarci, il CASO ciclamini?

Mi viene da sorridere in quanto per noi non c’è nessun caso ciclamini, ci dispiace soltanto che si voglia far passare per propaganda un’azione proposta da un’associazione apolitica. Andando sui fatti concreti, ogni volta che uscivamo dalla biblioteca, passando per la piazza, lo sguardo si posava sui vasi spogli alle finestre del comune, così quando è uscito il regolamento di cittadinanza attiva abbiamo proposto come BDT, in collaborazione con l’associazione le mamme di Pomezia, di prenderci cura del verde all’interno della casa comunale. Al momento siamo in 6 coinvolti in questa iniziativa ma altri correntisti si sono fatti avanti. Ci tengo a precisare che non è stato il Comune a chiederci questi interventi ma è un servizio che abbiamo proposto noi. La BDT dispone di un monte ore generato dalla partecipazione alle attività di gruppo dal quale verranno prese le ore per ripagare i correntisti che partecipano a questa iniziativa.

Ringraziamo quindi Serena per la sua disponibilità ma anche e soprattutto per il suo impegno come cittadina attiva all’interno del Comune di Pomezia.

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