I circhi e lo sfruttamento di animali
Ancora legali nel 2016
Ormai sempre più persone si dichiarano contrarie alle attività circensi che fanno uso di animali per i propri spettacoli. Infatti, la sensibilità nei confronti di questo tema è notevolmente aumentata e attualmente la maggioranza della popolazione (stando ai dati, circa il 63% del popolo italiano) è d’accordo sull’abolizione dello sfruttamento degli animali all’interno dei circhi.
Le condizioni degli animali utilizzati per questo tipo di spettacoli non sono più un mistero da molto tempo. Nei circhi, infatti, essi sono costretti a “vivere” in gabbie strettissime, a volte senza dar loro cibo o acqua e costantemente scossi dai continui viaggi che sono costretti a compiere. Cresciuti in un ambiente completamente diverso da quello naturale, non conoscono che il terrore, la violenza e la paura. I metodi con cui vengono addestrati sono a dir poco terrificanti, costretti a compiere azioni totalmente innaturali solo per un insensato divertimento dell’uomo-padrone. Questi poveri animali riportano i segni, sia fisici che psicologici, del continuo maltrattamento a cui, purtroppo, sono stati abituati. Moltissimi di questi sono, inoltre, in via di estinzione. Tigri, elefanti, leoni, rettili, orsi e animali acquatici sono solo alcune delle specie che vi si trovano più frequentemente.
In Italia le attività circensi che fanno utilizzo di animali vengono riconosciute dalla legge del 18 marzo del 1968, da allora rimasta immutata nonostante il crescente dissenso nel confronti di tali spettacoli. Citando la legge, “lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore”. Inoltre, non esiste un registro pubblico che indichi il numero di animali detenuti dai circhi, senza contare che queste attività possono contare su alcuni finanziamenti pubblici erogati dal specifiche strutture del Ministero dei Beni culturali, Spettacolo e Turismo.
Molti Paesi d’Europa hanno vietato lo sfruttamento di animali (anche se alcuni solo parzialmente) da diverso tempo. E’ arrivato il momento che anche in Italia si operi a favore di queste povere vittime, costrette alla subordinazione e ridicolizzate per un semplice “divertimento” dell’uomo. Organizzazioni come la LAV e L’OIPA stanno cercando di eliminare i finanziamenti destinati a tale scopo ed operano per vietare l’impiego di animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti.