Wednesday, July 3, 2024

Come gestire l’inserimento al nido?

By Domenico Tricarico on 18 Settembre 2015
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Come gestire l’inserimento al nido?

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L’ingresso all’interno dell’asilo nido, rappresenta un’esperienza significativa sia per il bambino che per i suoi genitori, perché considerato il primo vero momento di distacco e separazione. Negli ultimi anni, c’è stata una rapida diffusione di queste strutture, in risposta ad esigenze economiche diverse e ai cambiamenti dei ritmi lavorativi delle famiglie, dovendo, in molti casi, anticipare l’età dell’inserimento. È importante che i genitori siano consapevoli che, una separazione precoce durante il 1^ anno di vita, possa creare difficoltà, fatiche e ansie, che per essere “digerite” dal bambino, devono essere ben contenute e ben gestite, attraverso alcuni accorgimenti organizzativi e relazionali, all’interno della struttura scelta. Solitamente, in questa fase il bambino inizia il processo di separazione dai genitori, ma, ancora, non riesce a tollerare la loro assenza, soprattutto prolungata, perché ancora si nutre della loro presenza concreta e costante e lo sperimenta come un abbandono.

I genitori, dal loro punto di vista, spesso rischiano di vivere questo momento con grandi difficoltà, ostacolando il processo di ambientamento del bambino nel nuovo contesto, facendo i conti con i propri limiti e preoccupazioni:

– paura di perdere momenti importanti della quotidianità del proprio figlio;

– sensi di colpa per lasciarlo da solo molte ore al giorno;

– la rivalità e il confronto continuo nei riguardi delle educatrici;

– atteggiamento di delega nei confronti di chi si prende cura del proprio figlio;

– iperprotezione nei confronti del figlio e difficoltà a separarsi da lui;

– apparente indifferenza e disinteresse per tutto ciò che concerne le attività svolte nel nido.

La maggior parte dei dubbi e delle insicurezze genitoriali, solitamente, si risolve in modo piuttosto spontaneo, durante la prima fase dell’inserimento, dopo un’iniziale resistenza manifestata dal bambino, come risposta del tutto naturale e fisiologica, ad una situazione per lui sconosciuta.

Qualche piccolo accorgimento può aiutare il genitore a vivere con maggior serenità e consapevolezza questa nuova esperienza:

– Avvicinarsi alla nuova realtà, raccontando e anticipando al proprio figlio che presto andrà al nido insieme ad altri bambini, familiarizzando direttamente con il nuovo ambiente, effettuando alcune visite, ad esempio durante l’iscrizione e il colloquio con le maestre.

– Uno dei due genitori dovrebbe affiancare il bambino durante le prime settimane, in modo tale che il passaggio non avvenga in modo brusco ma graduale e il bambino possa esplorare il nuovo ambiente con tranquillità. La condivisione affettiva di queste prime esperienze insieme, lo aiuterà ad accettare serenamente questo importante cambiamento.

– Avere fiducia nella struttura e nell’educatrice prevalente che si prenderà cura dei bisogni principali di vostro figlio e con cui instaurerà un rapporto privilegiato. Infatti, è fondamentale costruire una relazione, basata sul dialogo, in un clima di collaborazione per dare una maggiore continuità casa-nido.

– Evitare di creargli un ulteriore confusione come ad esempio “sballottandolo” dall’asilo a una casa all’altra (es. nonni, altri parenti o vicini di casa).

– Sarebbe opportuno, rimandare l’inserimento, di qualche settimana, durante l’acquisizione di particolari tappe di sviluppo, come ad esempio, la dentizione, lo svezzamento, la paura dell’estraneo (8/9 mesi), l’iniziare a camminare, la fase di opposizione (intorno ai 18 mesi), per non iperstimolare il bambino e sovraccaricarlo a livello emotivo.

– Mai essere frettolosi! Soprattutto all’inizio è importante essere pazienti e rispettare i tempi del bambino.

– Rassicurare e contenere con tono rilassato il bambino nei momenti di sconforto e disperazione e tollerare eventuali momenti di crisi che possono coinvolgere ad esempio, la sfera del sonno, dell’alimentazione, del movimento etc. In questo modo, percependo il vostro stato emotivo, il bambino si tranquillizzerà e ne verrà influenzato positivamente.

– I rituali, ovvero ripetere ogni mattina le stesse azioni e abitudini prima di accompagnare il bambino al nido, sono fondamentali, perché lo aiutano ad abbassare l’ansia, dandogli sicurezza, prevedibilità e una cornice stabile.

– Non eliminare o far sparire improvvisamente il suo oggetto transizionale, ovvero il suo inseparabile gioco, perché gli può essere d’aiuto nel vivere più serenamente le nuove routine del nido e ad elaborare la separazione dai genitori.

– Non appesantire il bambino con ulteriori cambiamenti come ad esempio, togliere il ciuccio, il pannolino, cambio di abitudini etc.

– Il confronto sulle proprie insicurezze con gli altri genitori, con le maestre del nido, oppure, in alcuni casi, con i professionisti della salute, può aiutare a non sentirsi soli e a trovare le risorse necessarie per affrontare ed elaborare questa delicata esperienza.

Chiara Antonini, Psicologa

www.adolescienza.it

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