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Nessuno si salva da solo. Il ritorno della coppia Castellitto-Mazzantini

By Redazione on 10 Marzo 2015
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Nessuno si salva da solo. Il ritorno della coppia Castellitto-Mazzantini

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Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca

Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca

una scena del film

una scena del film

«…e in mezzo a questo mare cercherò di scoprire quale stella sei perché mi perderei se dovessi capire che stanotte non ci sei…»

Ci vorrebbe giusto una sera dei miracoli per Gaetano e Delia, in questa loro prima cena da ex marito e moglie. C’è da pianificare le vacanze dei loro bambini, ma dall’esplosione immediata di parole sguardi e rancori si capisce subito che in gioco c’è molto, molto di più.

Lo sfondo di un locale alla moda quasi si scolora difronte alla bellezza dei due, uno di fronte all’altro, pieni di armi e di munizioni, di livore e di rimpianto. «I signori hanno scelto?» chiede la cameriera…

Inizia così la quinta opera da regista di Sergio Castellitto, terza tratta da un libro di sua moglie Margaret Mazzantini, primo film senza la sua presenza in scena. Inizia così, con questa cena lunga una vita intera il film più bello del regista romano, il più introspettivo, maturo ed equilibrato.

Una storia drammatica che non cade mai nel melò, divertente e tragica come può esser la vita di tutti i giorni, due ragazzi che diventano genitori, la difficoltà di restare uniti, le debolezze e le cadute di stile e la fine di un amore.

Il tutto scandito da flashback, chiusi dentro un ristorante Gaetano e Delia percorreranno rinfacciandosi e raccontandosi i loro migliori anni, per scoprire che forse proprio parlarsi, mettersi a nudo è l’unica via per salvarsi.

Una fotografia perfetta, regolare come le geometrie del villaggio Olimpico e del ristorante dove tutto si srotola, quasi un confronto stonato con la irregolarità delle forme e delle menti dei due protagonisti che, con la loro straordinaria voglia di vivere conquisteranno ed emozìoneranno chi si riconoscerà in questa storia, siano essi padri, madri ex mariti ed ex mogli, figli nonni e amanti.

 

Due attori meravigliosi, il meglio del nostro cinema in questo momento, Jasmine Trinca a cui forse manca quel pizzico di ironia sul suo sguardo doloroso ma straordinariamente efficace, la sua miglior performance seconda soltanto al capolavoro di Giorgio DirittiUn giorno devi andare” di due anni fa, mentre Riccardo Scamarcio è davvero a suo agio in un ruolo profondo ma leggero, una prova d’attore completa, pronto prontissimo per il suo primo David di Donatello.

 

A Castellitto poi occorre riconoscere una qualità rara nel cinema italiano, l’abilità nello scegliere i personaggi di contorno. Anna Galiena, Massimo Bonetti e (udite udite) Roberto Vecchioni sono bravissimi, essenziali in una trama avvincente dal primo all’ultimo secondo.

 

«Nessuno si salva da solo» quasi li implorerà l’anziano Vito, che ha ascoltato e osservato per tutta la cena Gaetano e Delia dal tavolo vicino, quasi uno spettatore dentro al film anch’egli e che ad un certo punto entrerà in scena a restituire, come un angelo caduto dal cielo, quell’umanità e quella speranza che i due ex coniugi avevano creduto perduta.

 

Il miracolo del confronto e dell’ascolto dunque, un messaggio chiaro e pieno di speranza, un grande film, con una struttura perfetta, quasi come la canzone di Lucio Dalla che fa da sottofondo ad un finale di questa bellissima storia, un finale aperto e ricco di sorprese: « È la notte dei miracoli fai attenzione, qualcuno nei vicoli di Roma ha scritto una canzone.
Lontano una luce diventa sempre più grande nella notte che sta per finire è la nave che fa ritorno,
per portarci a dormire.»

Mauro Valentini

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