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Se-dici inciviltà

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imagePigrizia, mancanza di senso civico o menefreghismo? Queste le tre parole che mi vengono in mente ogni qual volta giungo in un parcheggio di un centro commerciale mentre osservo puntualmente decine e decine di automobili in “sosta selvaggia” nonostante centinaia di parcheggi liberi.

Emblematico è il caso del Centro Commerciale Sedici Pini di Pomezia, situato lungo la via del mare e molto frequentato in particolar modo durante il fine settimana; nonostante i circa tre ettari di parcheggio (tra livello strada e sotterraneo) le difficoltà iniziano già nell’ingresso dove, delle tre corsie per accedere al parcheggio, resta libera solo quella centrale (foto 1).

Entrando e dirigendomi verso l’ingresso est del complesso si nota che l’accesso al piazzale dove sono posizionate le giostre per i bambini è perennemente ostruito da una fila di veicoli parcheggiati a “spina di pesce” che rendono spesso difficoltoso (se non impossibile) il passaggio di carrelli e carrozzine per disabili (foto 2). Camminando verso la rampa per il sotterraneo si costeggiano auto in sosta (fuori posto) su ambo i lati e sugli attraversamenti pedonali (foto 3). Giunti nel sottosuolo, sebbene il numero di parcheggi sia più del doppio di quelli esterni, è impossibile non incontrare veicoli parcheggiati senza autorizzazione sugli spazi riservati ai diversamente abili, situati logicamente nelle vicinanze degli ingressi.
Ad oltre dieci anni dall’apertura, la situazione è sempre la stessa; mi chiedo allora: chi tutela la sicurezza dell’utenza (in particolare quella debole)? Per quale motivo un cittadino è costretto a dribblare le automobili degli incivili (anche rischiando l’incolumità personale e magari dei propri figli) per poter raggiungere i negozi nella struttura? Possibile che un disabile fatichi a trovare un parcheggio riservato vicino alle entrate perché occupati da veicoli senza autorizzazione e si trovi costretto a fare lunghi giri lungo la strada per poter trovare un pertugio tra le auto posteggiate irregolarmente?
La Polizia Locale può intervenire? Il comune può itervenire istallando le apposite segnaletiche di divieto?
Per citare un esempio, ad Aprilia (riporta ilMessaggero in data 9 settembre 2014) i vigili urbani hanno svolto un controllo multando i trasgressori presso due noti centri commerciali della città.

Approfondendo la questione sul web e consultando il sito www.legaleconsulenza.it si legge:
“Ai fini dell’applicazione delle norme del presente codice, si definisce “strada”, l’area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali.
Una strada, un’area privata può essere ad uso pubblico, se destinata all’indistinta circolazione delle vetture. In tal caso, le norme del codice della strada sono applicabili anche alle auto parcheggiate sull’area privata e possono intervenire, per sanzionare i comportamenti dei conducenti, sia i vigili che i carabinieri.
Ecco alcune massime relative a sentenze, reperibili facilmente su internet.
Le norme sulla disciplina della circolazione stradale devono trovare piena applicazione anche su strada o spiazzo privato frequentati da un numero indistinto e più o meno rilevante di persone, concretandosi in tal caso una situazione di fatto del tutto corrispondente all’uso pubblico che diventa preminente rispetto alla natura privata dello spiazzo (Cassazione Penale, IV Sezione, Sentenza n°. 7671 del 29.9.1983).
L’applicabilità delle norme sulla circolazione stradale sussiste sia che questa si svolga su area pubblica sia che si svolga su area privata (Cassazione Penale, IV Sezione, Sentenza n°. 646 del 16.1.1979); si può ritenere quindi che se la strada privata ha comunque un utilizzo pubblico i veicoli ivi circolanti – e nella “circolazione” va ricompresa in questo caso anche la sosta – devono rispettare le norme del codice della strada.
Riguardo l’applicazione delle norme del codice della strada ed il conseguente intervento delle forze dell’ordine, non si deve fare riferimento al concetto di proprietà della strada o dell’area, ma a quello di destinazione pubblica della stessa.
Pur essendo privata, l’area è aperta alla circolazione dei veicoli ??? E’ questa la domanda a cui rispondere.
Mentre il parcheggio privato di un centro commerciale è aperto all’indistinta circolazione dei veicoli, il cortile privato condominiale è delimitato da un cancello (anche se aperto), quindi non è destinato alla generale fruizione degli automobilisti. Anzi colui che entra nel parcheggio senza averne diritto, viola la proprietà condominiale.
Di conseguenza, mentre i carabinieri possono intervenire nel parcheggio privato di un centro commerciale, non potrebbero farlo nel parcheggio di un condominio”.
Cosa aspettiamo dunque?

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