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L’intervista doppia, Avesani VS Maniscalco

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Lo avrei simpaticamente titolato “due assessori e un crocefisso”  per ricordare la querelle dello scorso anno (Pomezia, tolto il crocefisso dall’ufficio comunale, la protesta di Maniscalco), ma gli argomenti trattati mi impongono un titolo più sobrio.

Una decina di domande rivolte all’attuale assessore alle politiche finanziarie Emanuela Avesani e al suo predecessore Antonio Maniscalco, sul passato, presente e futuro. Per mera cavalleria pubblico per prime le risposte dell’assessore attualmente in carica.

Fate una breve presentazione di entrambi

Emanuela Avesani, 40 anni, stato civile e mentale libero. Apartitica. Laurea in economia, un master in ingegneria in gestione d’impresa, una specializzazione in total quality managment. Oltre 17 anni di esperienza lavorativa in aziende multinazionali con diversi ruoli, da responsabile della supply chain a project manager.

Antonio Maniscalco nato a Roma classe 1954, residente a Pomezia. Nato politicamente nel 1993 nel movimento locale “Solidarietà Democratica” Ho ricoperto il ruolo di consigliere comunale per circa 15 anni quasi sempre all’opposizione. Nel 2003 con l’Amministrazione Zappalà ho ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale e sono stato promotore della richiesta del titolo di Città per Pomezia, ottenuto poi nel 2005 dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Dal novembre 2011 a gennaio 2013 ho ricoperto il ruolo di assessore alle politiche finanziare.

Qual è stato il provvedimento o decisione presa da assessore che le ha dato maggiori soddisfazioni ?

A- Il lavoro fatto per risolvere la questione giudiziaria della Pettirosso, anche se sono rimaste in sospeso la questione urbanistica e di cambio di destinazione d’uso, abbiamo chiuso le oltre 84 cause in corso senza aver fatto spendere nessun soldo ai cittadini ed hanno mantenuto il bene primario: la casa

M-  Tra i tanti provvedimenti o decisioni prese da assessore mi ha dato maggiore soddisfazione l’aver fatto annullare al dirigente del settore AA.PP. una serie di impegni di spesa sul bilancio 2011 per circa 800 mila Euro da spendere per attività/incarichi tecnici presso l’Area Vasta del Comune di Pomezia e, subito dopo, di aver fatto disdire il contratto di affitto dei locali di Via Monte D’Oro, dal costo di 10 mila Euro/mese, dove aveva sede l’Area Vasta; di fatto per aver contribuito direttamente alla chiusura di tale “attività”. Di aver avviato gli atti e le procedure propedeutiche all’accesso al “Fondo salva Comuni” che ha poi permesso di ottenere gli oltre 80 milioni di Euro dalla Cassa Depositi e Prestiti per pagare i debiti dell’Ente. Di aver proposto e poi approvato in Consiglio Comunale come assessore competente il Bilancio di Previsione 2012 che, epurato da numerose spese inutili, ha avviato la fase di ridimensionamento delle spese.

Quale atto invece non avrebbe mai preso o si e’ pentito/a di aver preso ?

A- La cancellazione della delibera sul Circo Nero. Fermo restando che non avendo competenze non mi esprimo ne sulla sicurezza ne sulla questione ambientale. Se ci fossero state le condizioni per fare un evento in completa sicurezza e tutela del patrimonio ambientale, l’evento avrebbe avuto sicuramente un effetto positivo in termini turistici ed economici sul territorio. Ma andava pensato ed organizzato molto bene, con anticipo. Averlo cancellato ci ha screditato come Giunta.

M- Non avrei voluto adottare la delibera di Giunta con la quale abbiamo approvato i costi di riscatto del diritto di superficie in diritto di proprietà delle aree di 167, a mio avviso troppo alti rispetto ad altri Comuni.

Bilancio Partecipato è un slogan o un obiettivo effettivamente raggiungibile ?

A- E’ assolutamente fattibile, forse non per il 100% delle voci in bilancio, perché alcune legate alla gestione della macchina amministrativa del Comune, ma già nel Bilancio 2014 ci sono diverse voci sia per il sociale che per l’ambiente (solo per fare due esempi) che possono essere veicolate nella scelta con progetti da parte dei cittadini.

M- E’ un nobile principio di partecipazione popolare che però, per le dinamiche e i vincoli amministrativo/contabili a cui è soggetto il bilancio dei comuni, non può essere applicato completamente per soddisfare tutte le esigenze che vengono proposte dai cittadini. Di fatto, è una invenzione politica finalizzata soltanto ad acquisire consensi elettorali.

A conti fatti il Consorzio universitario del Selva dei pini è stato un’opportunità di sviluppo o uno dei tanti sprechi all’italiana ?

A- Purtroppo anche se nato come progetto di sviluppo, si e’ rivelato essere uno spreco all’italiana. Oltre 9 milioni di euro di debiti, oltre 40 contenziosi, due richieste di fallimento a carico del Consorzio di cui una da parte dell’Università LUM. Un contenzioso dal 2011 con l’Università la Sapienza per circa 3 milioni di euro con tanto di forti contrasti tra l’ex Sindaco di Pomezia e il Rettore verbalizzate in assemblee. Il pagamento da parte del Comune del 70% della retta per circa 53 studenti ad un’università privata. Assunzioni “clientelari” con cui si è arrivati ad un organico di 21 persone, contro le 9/10 risorse che gestivano la struttura quando a pieno regime c’erano oltre 2000 studenti. Contratti per la gestione dei campi sportivi fortemente sfavorevoli per il Comune. Il quasi abbandono di parte della struttura, resa in parte ad oggi in inagibile come i bongalow.  Era stato stilato un piano di concordato in continuità aziendale basato su previsioni del tutto aleatorie di business inesistente e che sarebbe costato al Comune oltre 2,5 milioni l’anno senza nessun servizio per i cittadini. Abbiamo cambiato il piano trasformandolo in liquidatorio ed è stato omologato dal Tribunale di Velletri, abbiamo fatto un accordo per il pregresso e nuovi contatti di collaborazione con la Sapienza, un accordo con la LUM che ha portato alla cancellazione della loro richiesta di fallimento,  nuovi contratti molto più equi e vantaggiosi sono stati firmati con i campi sportivi. Già da quest’anno 2014 il Comune ha avuto oltre 700 mila euro di risparmio nelle spese di gestione. Entro un paio di settimane verrà depositata in tribunale l’azione di responsabilità per danni contro gli ex amministratori.

M- Il consorzio universitario è stato una grande opportunità di sviluppo per il territorio che però, da un certo periodo in poi, è stato gestito molto male da chi lo ha diretto e “utilizzato” in modo improprio. Sarebbe bastato rivedere il contratto redatto con l’Università la Sapienza invece che mandarla via, facendo in modo che i costi di gestione fossero ripartiti equamente tra le parti (Comune di Pomezia e Università la Sapienza) stabilendo un piano di sviluppo didattico migliore. In alternativa fare un accordo analogo con una università privata, seria e di alto livello, coinvolgendo anche e seriamente alcune specifiche industrie private.

C’e’ ancora il pericolo del dissesto finanziario a Pomezia ?

A- Si. L’esposizione dei debiti pregressi è molto alta, e noi per questo motivo stiamo accumulando il fondo per poter svalutare i mancati incassi dovuti alla vicenda Aser.  Ci sono poi molte vicende giudiziarie legate agli anni passati che potrebbero portare il comune a dover ripagare spese non previste. E’ una strada tutta in salita, un percorso di risanamento che va attuato con la massima attenzione e senza farsi prendere da troppi ottimismi.

M- Dopo aver ottenuto oltre 80 milioni di euro di finanziamento dalla Cassa Depositi e Prestiti non può più sussistere la possibilità che il Comune di Pomezia vada in dissesto finanziario, ciò però dipenderà molto dalle capacità di gestione della classe politica attuale e futura di questa Città.

Di fatto il comune è l’avamposto dello stato sociale, pensate che i servizi offerti dall’ente debbano essere sottoposti a controllo qualitativo del governo centrale per evitare forti disparità tra territori?

A- Aver ereditato l’amministrazione di un Comune con oltre 200 milioni di euro di debiti, rende quasi impossibile poter fare interventi adeguati sul sociale. I trasferimenti da parte dello stato diminuiscono di anno in anno, solo negli ultimi due anni sono diminuiti di oltre 2,2 milioni di euro. Per poter dare un buon livello di servizi locali servono soldi, le idee e i buoni propositi da soli purtroppo non portano a grandi risultati. 

M- I Comuni, In virtù proprio dell’autonomia locale non devono essere assolutamente sottoposti al controllo qualitativo del Governo Centrale anzi, devono essere sostenuti maggiormente attraverso i contributi delle regioni, le quali invece devono essere sottoposte al controllato del Governo Centrale proprio per evitare forti disparità tra i territori.

Cosa intende fare o cosa ha fatto per migliorare la produttività dei lavoratori del comune?

A- Nella prima assemblea pubblica che abbiamo fatto ho parlato di rivoluzione nella gestione e nell’organizzazione del Comune e di cambiamento della mentalità delle persone. Un passo alla volta, abbiamo approvato una riorganizzazione dei settori e alcuni regolamenti importanti (quali quelli dell’anticorruzione, valutazione della performance). Quello che occorre è far capire quanto il lavoro di ogni singolo dipendente è assolutamente importante per la città e quanto allo stesso tempo migliorare nel proprio lavori porti ad un elevarsi dal punto di vista personale. Ma mi rendo conto che a molti possa sembrare utopia.

M- Nel periodo in cui ho ricoperto l’incarico di Assessore alle Politiche Finanziarie sono stato tutti i giorni presente negli uffici e, insieme al Dirigente, al fianco dei dipendenti comunali del settore finanziario/tributi per assisterli e sostenerli nell’attività lavorativa, per migliorare l’operatività, i rapporti con gli altri settori del Comune e la produttività in generale. Mettendo a loro disposizione anche la mia esperienza lavorativa.

Quale sarebbe il miglior utilizzo possibile del complesso del Selva dei pini ?

A- Uffici comunali, spazio per le lezioni della Sapienza per scienze infermieristiche e corsi post-laurea, incubatore e start-up di aziende, officina delle arti. Sono stati inseriti in Bilancio anche i soldi necessari per l’impianto antincendio dell’edificio nuovo costruito da oltre 3 anni e mai utilizzato prima del nostro insediamento. Il tutto fornito di servizi essenziali quali il servizio navetta, una mensa, un bar. Verso questa scelta si era espresso a suo tempo il gruppo di lavoro, sono sempre possibili eventuali variazioni anche se alcune scelte sono già in itinere.

M- Realizzare un serio ed importante polo universitario di eccellenza, anche privato tipo “College” oppure un Centro di eccellenza sanitaria per patologie particolari collegato sempre ad università prestigiosa.

Che ne sarà della municipalizzata Pomezia servizi spa ?

A- Anche in questo caso il percorso è stato già delineato:  un’azienda per la gestione dei servizi socio-sanitari, e l’esternalizzazione dei servizi non essenziali con la tutela dei posti di lavoro (manutenzione, verde, pulizie). Discorso a parte quello delle farmacie, che deve essere valutato anche in funzione degli ultimi cambiamenti normativi. Di certo un lavoro molto lungo e complesso, ora che il Comune ha di fatto ripianato buona parte dei suoi vecchi debiti nei confronti della società (dal nostro insediamento abbiamo praticamente azzerato i debiti precedenti al 31.12.2012) è il momento in cui la Pomezia Servizi attui un piano di risanamento verso i propri creditori.

M- Posso soltanto sperare che non sia smontata completamente ma che sia invece riorganizzata in modo opportuno e senza penalizzare i lavoratori, quelli seri però.

Che ne pensa dell’attuale opposizione presente in Consiglio comunale?

A- Invidio alcune innate capacità oratorie e teatrali. Compatisco chi ancora non si rende conto di aver perso “un potere” che non gli spettava, perché proprio dei cittadini.

M- Nell’attuale opposizione in consiglio comunale ci sono alcune persone capaci di dare un buon contributo con proposte serie per la crescita della Città, e lo stanno facendo nonostante il muro eretto da una maggioranza prevenuta, arrogante e presuntuosa, ma ci sono anche persone inesperte e non all’altezza del ruolo che svolgono, così come in maggioranza.

Un voto al suo Sindaco e al Sindaco del “collega” e una motivazione su entrambi

A- Non posso assegnare un voto ad entrambi. Per Fabio (Fucci) siamo legati da un rapporto personale oltre che lavorativo, che non mi consente di essere obiettiva nel giudizio.  Per De Fusco non lo conosco e non ho avuto modo di capire molto il suo operato diretto.

M- Del mio Sindaco penso che se fosse stato più presente e avesse dato meno ascolto e spazio alle richieste di chi “gli tirava la giacchetta” per interessi elettorali diversi da quelli generali, avrebbe potuto dare degli ottimi risultati per Pomezia, anche perché, specialmente nell’ultimo periodo ha avuto a disposizione una Giunta formata da persone serie che avevano voglia di lavorare per risolvere veramente i problemi della Città.
Del Sindaco attuale, con tutto il rispetto per la serietà ed onestà della persona, se fosse un po’ meno arrogante, permaloso e presuntuoso, ed anche fosse un po’ più fiducioso e disponibile ad ascoltare le persone serie senza pregiudizi di parte, invece che barricarsi dentro il palazzo, potrebbe rendere un servizio migliore alla Città di Pomezia.

Ultima domanda, dove si trova ora il crocefisso ? E’ ben custodito negli uffici dell’assessorato? Ci rimarrà a lungo ? Non e’ stato recriminato per scaramanzia pronto per essere rimesso al suo posto ?

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