Con una mozione presentata il 31 luglio dalla consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Francesca Stefanutti, votata favorevolmente da tutti i consiglieri di maggioranza ed opposizione presenti in aula, è stato dato mandato al sindaco di promuovere presso la Regione Lazio l’avvio delle procedure necessarie per istituire il Registro Tumori; di cosa si tratta esattamente?
Il Registro Tumori è un archivio nel quale sono raccolte le informazioni riguardanti le persone affette da tumore in una determinata area geografica (città, provincia o regione), al fine di poter analizzare ed interpretare la diffusione di determinate neoplasie che si sviluppano nel tempo. Oltre all’apporto scientifico e ad una constatazione di carattere quantitativo, l’attenta osservazione di questi dati (che sono georeferenziati) è in grado di offrire indicazioni circa la prevenzione del cancro e favorire una ricerca epidemiologica e clinica.
Comprendere se una patologia tumorale è più frequente rispetto ad un’altra, se la sua diffusione risulta elevata in una specifica zona urbana e se le relative cure risultano più o meno efficaci nel tempo è di fondamentale importanza nella lotta contro un male che in Italia registra quasi 370.000 nuovi casi ogni anno (dati AIRTUM del 2013).
L’importanza di questo archivio è stato riconosciuto nella legge n. 221 del 2012, la quale specifica che le Regioni possono istituire registri di tumori e di altre patologie, di mortalità e di impianti protesici di rilevanza regionale e provinciale diversi da quelli già previsti.
Il Registro Tumori è riconosciuto quindi come valido supporto allo screening e dovrebbe essere uno strumento adottato da gli enti regionali al fine di salvaguardare e migliorare la qualità della vita della popolazione e di pianificare una valida risposta in campo medico sanitario.
Nel dicembre 2013, la proposta di legge n. 108 presentata dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle aveva come oggetto l’istituzione del registro tumori della popolazione della Regione Lazio, ma da allora questo progetto non ha avuto seguito.
L’augurio è che la Regione Lazio, grazie anche a questa iniziativa partita da Pomezia, non perda ulteriore tempo e si accinga al più presto a fornire questo fondamentale servizio ai cittadini, troppo spesso vittime di una sanità pubblica inefficiente.