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Non ricognito ergo sum

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A proposito del “canone patrimoniale non ricognitorio”,  la tassa con il nome più brutto da quando hanno inventato i tributi.

Un prelievo che apparentemente non serve a nulla e del quale quasi nessuno ha capito la funzione, tanto che e’ stato erroneamente ribattezzato “la tassa sull’ombra” a causa della particolare modalità di calcolo, nel caso dei cartelloni pubblicitari, la cui consistenza in metri lineari è data dalla proiezione ortogonale al suolo del lato maggiore (serve l’ingegnere e lo psicologo).

In realtà questa gabella ha molto più senso di altre imposte per tre motivi:

1) Si tratta di un tributo che non graverà sulla generalità dei cittadini, già provati negli ultimi anni da aumenti Imu e Tares;

2) Il maggior gettito arriverà da quelle imprese di servizi di grandi dimensioni che sfruttano, in regime di convenzione, le strade di proprietà comunali per la distribuzione di energia elettrica, telecomunicazioni, gas, acqua potabile, occupando il sottosopra suolo pubblico e traendo un vantaggio economico dalle condutture, cavi, cabine, tralicci, botole, tombini (etc.),  o distributori di carburante;

3) Cerca di regolamentare e limitare i cartelloni pubblicitari spesso indecorosi o addirittura abusivi che mettono a dura prova la decenza lungo le strade.

La norma da anni quasi sconosciuta, ha preoccupato subito le grandi imprese di distribuzione che nonostante il ricorso al contenzioso, hanno dovuto prendere atto della legittimità (giurisprudenza ormai costante) delle pretese degli Enti che l’hanno applicata.

La maggior parte dei comuni pero’ ha introdotto solo recentemente questo canone patrimoniale, eppure leggendo attentamente, come meglio chiarito dalla circolare del Ministero delle Finanze, Dipartimento delle Entrate fiscalità locale numero 43 del 20 febbraio 1996 sembrerebbe che il canone debba essere riscosso, senza possibilità di deroghe.

Il motivo di questa nuova fonte di entrate lo ha spiegato il Sindaco stesso nella pagina Facebook del Comune di Pomezia della quale riporto l’ultimo passaggio:

“…La mia Amministrazione è impegnata a scongiurare il dissesto finanziario targato Pd che aumenterebbe al massimo consentito la tassazione locale con tragiche conseguenze nei confronti di cittadini ed imprese. Gli strumenti che stiamo utilizzando, compresi quelli che prevedono un contributo da parte dei cittadini, sono orientati ad evitare il tracollo finanziario dell’Ente e il conseguente impatto negativo su servizi ed opere. Un lavoro concreto, la cui bontà è certificata nelle cifre del bilancio consuntivo che la Giunta ha deliberato: in pochi mesi siamo riusciti a ridurre il disavanzo di 3 milioni di euro e a far partire numerosi cantieri in Città, un risultato importante che getta le basi per costruire un rapporto di maggior fiducia con i cittadini”.

Per approfondimenti ecco il link per scaricare il regolamento comunale per l’applicazione del canone patrimoniale non ricognitorio

5 Comments
  • Antonio Di Lisa 11 anni ago

    Caro Stefano, la politica non essendo una matematica necessita di passaggi logici se non vuole essere tutto e il contrario di tutto. Un amministratore durante il suo mandato ha l’obbligo di prendere decisioni e rispondere davanti ai suoi cittadini delle scelte effettuate. Il canone non ricognitorio è una tassa a tutti gli effetti che viene applicata alle aziende con i criteri che tu stesso richiamavi. Applicarlo alla giungla di cartelloni pubblicitari posti lungo le strade è un atto doveroso, addirittura tardivo e reticente se non applicato, nei confronti di quelli abusivi e di quelli posti in contrapposizione al codice della strada. Infine visto che riporti il virgolettato allora la critica va espressamente nei confronti dell’attuale Sindaco: è scorretto attribuirsi meriti che non sono propri, come nel caso dei cantieri posti in essere poichè ereditati dalla precedente amministrazione, e giustificarsi nei confronti dei cittadini delle necessarie misure di tassazione al fine di ripianare il bilancio negativo prodotto dagli stessi predecessori. Questo mio intervento non vuole assolutamente assolvere la politica di dissesto del bilancio comunale perpetrata dai precedenti amministratori ma vuole richiamare anche quello attuale ad un principio di correttezza e di coerenza.

  • raimondo 11 anni ago

    E’ una vergogna e tutto cio che e’ stato detto lo dimostra :
    1) indipendentemente dalla leggittimita’ l’applicazione non e’ obbligatoria.
    2) il dissesto finanziario o lo dimostra anche l’italia non si supera con l’aumento delle tasse ma con i consumi e l’incentivo all’occupazione che porta benessere .
    3)la tassa la pagano in primis tutti i commercianti e artigiani da un minimo di 200 euro in su che gia’ sono gravati dall’aumento della tares che per alcuni e’ triplicata portando molti alla chiusura con conseguente licenzismento di altri CITTADINI CHE A LORO VOLTA NON POTRANNO PAGARE LE TASSE.
    4)I grandi gruppi vedi Enel come avviene nei grandi contenziosi nazionali fiscali o non pagano e vsnno in contenzioso e poi dio provvede o se pagano alzeranno la tariffa dei servizi e a pagare sara’ sempre il cittadino .
    quindi il concetto di dire non tolgo 5 euro a tutti ma mille a qualcuno e’ sbagliato a monte perche’ se portati avanti in un momento di benessere e vacche grasse allora non pesava anche se il mugugno rimaneva ma in un momento dove e’ dimostrato che la maggio parte delle imprese che resistono stanno chiedendo finanziamenti per pagare tasse e superare il momento e’ da demagoghi incompetenti e non conoscitori delle realta’ economiche e sociali.
    infine sulla pubblicita’ altra strumentalizzazione propagandistica perche’ gli abusivi devono venire multati e rimossi e non tassati , e quelli esistenti non possono essere penalizzati oltre modo perche’ in un momento dove la raccolta pubblicitaria e’ scesa del 60 % e loro hanno un contratto con l’ente se non affittano vanno in default finanziario figuriamoci mettendo ancora di piu’ quella tassa che inevitabilmente va ad aggravare il costo per chi deve pubblicizzarsi ?
    Bisogna essere meno integralisti di idee e incentivare lo sviluppo altrimenti il dissesto non lo fa il Comune ma i cittadini .

    • Stefano Ielmini 11 anni ago

      Caro Raimondo, ho messo i riferimenti della circolare pensando ci fosse curiosita’ di saperne di piu’. Ecco uno stralcio della posizione del Ministero delle Finanze:

      ……..di cui al comma 65 si riferisce esclusivamente ai canoni previsti dall’articolo 27 del Codice della strada, sempreché, s’intende, gli stessi siano preventivamente determinati con apposito atto deliberativo e, naturalmente, riscossi dall’Ente locale. Infatti, detta disposizione sembra tener conto della circostanza che nella maggior parte delle Amministrazioni locali i canoni, pur applicabili obbligatoriamente, come innanzi precisato, non sono deliberati e, se deliberati, in molti casi non sono riscossi affatto.….

      Siccome i comuni da qualche parte i soldi li devono prendere, avessero applicato prima il canone probabilmente aliquote tares e imu sarebbero state piu’ basse. Se ricordi piu’ o meno lo stesso concetto di quando dissi al commissario prefettizio che era impopolare portare al massimo l’aliquota della prima casa lasciando invariato (basso) il valore delle aree edificabili.

  • Domenico Tricarico 11 anni ago

    In pratica con questa tassa lo stato ha obbligato i comuni ad estorcere denaro a quelle aziende che una volta erano proprio statali, al posto suo. Io reputo ridicolo che le aziende che offrono servizi al cittadino e alle imprese, nonché ai comuni stessi, debbano pagare per avere la rete di distribuzione.
    Anche se gli importi sono bassi confronto al fatturato annuale è sempre un’altra spesa da affrontare e un modo vigliacco di fare cassa, specialmente dooo la privatizzazione delle aziende che prima non pagavano nulla.
    Ma su questo le amministrazioni hanno le mani legate e devono far rispettare la legge.

  • Gianluca Cocilovo 11 anni ago

    Quanto costerebbe in termini di gettito alle casse comunali uno sconto su questo canone per i commercianti che già pagano la tosap? Cercando in rete molti comuni usano il canone non ricognitorio ma cercano di addolcirlo per alcune categorie.La politica della difesa dei grandi principi o la politica delle belle parole non ci farà uscire dal cammino di declino che la nostra città ha intrapreso in questi anni.Ci vogliono buona volontà e atti concreti.

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