Omaggio a Minerva

Domenica 16 marzo 2014, presso il Museo Archeologico “Lavinium” di Pratica di Mare, il Gruppo Storico Lavinium dell’Associazione Culturale Tyrrhenum, con il patrocinio del Comune di Pomezia, ha dato luogo alla rievocazione del “Corteo delle Donne Latine che rendono omaggio a Minerva”.

Il suggestivo corteo, composto da decine di figuranti in costume d’epoca, è partito dal Borgo di Pratica di Mare per recarsi a rendere omaggio alla statua di Minerva Tritonia custodita al Museo Lavinium. La manifestazione si è svolta proprio nel periodo in cui latini e romani dedicavano alla dea festività e cerimonie e anticipa di qualche settimana il 9° anniversario del Museo Archeologico ‘Lavinium’ di Pomezia, istituito nel 2005.

A rendere più suggestivo il corteo hanno contribuito il tramonto, la musica antica diffusa dagli altoparlanti e il percorso addobbato con stendardi e fiaccole. Agli spettatori sono stati distribuiti rami di alloro, la pianta sacra di Laurentum e petali di fiori, creando così un coinvolgimento attivo ed emotivo alla manifestazione di tutti i partecipanti.

image imageimage imagePubblichiamo il comunicato dell’Associazione Culturale Tyrrhenum dell’evento:

Omaggio a Minerva.

Voler ricordare quest’importante episodio dell’Eneide, in concomitanza con l’anniversario del nostro museo è la maniera scelta dall’Associazione Culturale Tyrrhenum per dare un’ulteriore occasione di conoscenza della storia locale finalizzata all’amore ed al radicamento della cittadinanza nel nostro territorio.

Inoltre, queste iniziative si prestano ad essere vetrina culturalmente valida per interessare e coinvolgere un turismo migliore creando interessanti opportunità economiche, visto anche il riscontro che la manifestazione trova sui mezzi d’informazione.

La ricostruzione messa in atto vede protagonista la dea Minerva, nello stesso periodo dell’anno a lei dedicato nell’antichità, in quanto la sua bellissima statua di culto, mirabilmente descritta da Virgilio nell’Eneide è ritrovata nel corso degli scavi archeologici di Lavinium, campeggia all’ingresso del Museo come mirabile esempio di arte scultorea locale e come testimone dell’importanza di Lavinium, città santa e meta di pellegrinaggio di imperatori e condottieri romani, onorati di discendere dal padre Enea.


Associazione Culturale Tyrrhenum




G.A. e G.A.S

Piccoli rimedi contro la crisi.

L’onda d’urto della crisi economica mondiale, iniziata con il fallimento della banca d’affari Lehman Brothers, continua a mietere le sue vittime. Disoccupazione, ristagno dei redditi e incertezza verso il futuro, spingono molte famiglie a fare un uso oculato delle proprie disponibilità finanziarie soprattutto al momento degli acquisti di generi alimentari. Le famiglie del ceto medio-basso ogni giorno devono ingegnarsi per cercare di ottenere qualità a prezzi modici.

Un buon sistema per raggiungere l’obiettivo sembra essere l’organizzazione di un G.A. (Gruppo di Acquisto). Un GA è semplicemente un insieme di cittadini consumatori che spontaneamente decidono di unirsi per cercare di spuntare davanti a grossisti e produttori un prezzo di favore. Alla base di questo tipo di aggregazioni c’è la volontà di ridurre i livelli di intermediazione commerciale, causa primaria della lievitazione dei prezzi finali, mettendo faccia a faccia produttori e acquirenti. Questo tipo di consorzi sociali sono facili da organizzare perchè hanno bisogno di poche regole e un basso livello di formalità burocratiche.

Le attività sociali possono essere riassunte in due fasi. La prima è la ricerca del prodotto, mentre la seconda consiste nella presentazione della merce ai soci. All’interno della categoria dei GA, si sta sviluppando sempre più velocemente un tipo particolare di coordinamento dei consumatori, i GAS (Gruppi d’acquisto Solidali). La differenza tra un generico GA e i GAS è che questi ultimi non solo si prefiggono l’obiettivo dell’economicità degli acquisti, ma si fanno carico di motivazioni di natura etica. Al centro del sistema valoriale di un generico aderente ai Gas c’è la consapevolezza del consumo critico e responsabile. Si consuma per soddisfare bisogni primari e non per alimentare i profitti delle aziende. Si consuma con la consapevolezza che i prodotti acquistati siano il risultato di scelte aziendali rispettose della dignità dei lavoratori e della sostenibilità ambientale. Si consuma, infine, cercando di salvaguardare tradizioni storiche, agricole e gastronomiche. La solidarietà quindi è un elemento essenziale dei GAS, perché  solo alimentando la necessità di stabilire legami forti e sinceri con l’ambiente circostante si può migliorare la qualità della vita.

La struttura organizzativa dei gruppi solidali d’acquisto è leggermente più ricca rispetto ad un generico GA. Una rete di relazioni con associazioni, cooperative e mondo del No Profit è essenziale per il raggiungimento dello scopo etico delle iniziative messe in campo. Per la gestione delle attività di un GAS esistono degli utilissimi software gestionali. Dando uno sguardo alla dimensione giuridica del fenomeno, attualmente il nostro sistema legislativo è in fase di adeguamento alle esigenze della società. Esiste un chiaro riferimento normativo ai GAS, questo è l’articolo 1, comma 266 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 che li definisce “soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi, senza applicazione di alcun ricarico, esclusivamente agli aderenti, con finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale, in diretta attuazione degli scopi istituzionali e con esclusione di attività di somministrazione e di vendita.

Dal punto di vista bibliografico esistono sull’argomento diverse fonti tra le quali:

  • Saroldi A. (2001).”Gruppi di acquisto solidali”, Edizioni EMI, Bologna;
  • Valera L., (2005), GAS. Gruppi di Acquisto Solidale, Edizioni Terre di Mezzo, Milano.

Per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente  la questione, può trovare altre informazioni a questi indirizzi :




La Giornata Tricolore a Pomezia

Domenica 16 marzo 2014 la piazza Indipendenza di Pomezia ha ospitato la “Giornata Tricolore, in omaggio all’Unità d’Italia”, 4a edizione dedicata a Giuseppe Verdi patriota del Risorgimento.
La manifestazione storico culturale è stata organizzata dall’Associazione dei Coloni con il patrocinio della Città di Pomezia e della ProLoco, con la partecipazione del gruppo scout Assoraider, delle associazioni militari e di volontariato di Pomezia ed il gruppo storico Garibaldino.

La giornata è iniziata in mattinata con il raduno del coordinamento dei Coloni per l’allestimento delle mostre e per l’imbandieramento con i drappi tricolore mentre gli scout dell’Assoraider hanno allestito una struttura in legno per l’Alzabandiera Tricolore.

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Alle 10.30 alla presenza del sindaco Fabio Fucci, della vicesindaco Elisabetta Serra, dell’ assessore Veronica Filippone, dei cittadini che hanno affollato la piazza, delle associazioni militari e di volontariato del territorio, si ė tenuto sulle note dell’inno di Mameli, il saluto alla città con l’Alzabandiera Tricolore a cura del gruppo scout Assoraider.
Successivamente la manifestazione è proseguita con un intervento del sindaco Fabio Fucci che ha introdotto la giornata, sottolineando il valore del Tricolore, per proseguire con l’esecuzione del “Va, pensiero” dal Nabucco di Verdi e la lettura di alcune poesie del Risorgimento.

La giornata ha dato vita ad intrattenimento con momenti folcloristici e popolari, musiche del Risorgimento , mentre gli archi della piazza hanno ospitato mostre fotografiche e pittoriche.

Figura chiave della giornata è stato appunto Giuseppe Verdi, il più famoso compositore italiano, ammirato in tutto il mondo, che nacque a Roncole di Busseto il 10 ottobre 1813 e che ebbe un ruolo attivo durante il Risorgimento. Verdi partecipò attivamente alla vita pubblica del suo tempo, fu infatti complice del tentativo di colpo di stato organizzato da Garibaldi inserendo all’interno delle sue opere messaggi sovversivi che in modo subliminale incitavano alla ribellione.
Il famoso acronimo W V.E.R.D.I, che significava W Vittorio Emanuele Re d’Italia, venne usato dai golpisti per riconoscersi tra loro mentre gli austriaci, accortisi del gioco di parole, risposero con W M.O.Z.A.R.T ossia W Markus Ottone Zar Ammazza Ribelli Traditori.
Nel 1861, sollecitato da Cavour, Verdi si sentì chiamato all’impegno politico, venne prima eletto deputato del primo Parlamento Italiano e nel 1874 venne nominato senatore.
Giuseppe Verdi morì a Milano il 27 gennaio 1901 ed è oggi sepolto nella Casa di Riposo dei Musicisti da lui fondata e da lui stesso definita ” la mia opera più bella”.