I sogni segreti di Walter Mitty – Ben Stiller e la ricerca della felicità

Gli ultimi giorni di vita di “LIFE” il più importante magazine del mondo, visti con gli occhi di un dipendente archivista di immagini, romantico e sognatore.

Ben Stiller nella non consueta veste di regista si affida a Steve Conrad, sceneggiatore abile nel modellare il “sogno americano” che ha scritto film di grande impatto emotivo come “The Weather Man” e il Mucciniano “La ricerca della felicità“.

Ecco appunto, anche qui quello che manca è la felicità,  quella che sogna nelle sue fughe dalla realtà il protagonista, la sua personale ricerca dentro  “I sogni segreti di Walter Mitty“.

Prendendo liberamente spunto dai racconti di James Thurber, si racconta di Walter, eccentrico custode dell’archivio dei negativi della celebre rivista, che è travolta dopo anni di fasti dalle bramosie di potere di un indisponente tagliatore di teste, che si occuperà di chiudere l’edizione cartacea per pubblicare solo on line, lasciando a casa la metà dei dipendenti.

Il tenero Mitty, che nutre un amore inconfessato per una sua collega (non riesce a dichiararsi neanche attraverso i social network)  vola con l’ immaginazione sognando ad occhi aperti rocambolesche vendette contro il despota neo-direttore e amorevoli scene con l’ inconsapevole donna dei suoi sogni in pieno stile Bogart- Bergman, in un crescendo di sorprese le quali restano però tutte nella mente del nostro sognatore, che si risveglia dai suoi “sogni segreti” ad occhi aperti tra lo scherno feroce di chi lo circonda.

E poi tutto cambia, lo scatto numero 25 dell’ultimo rullino del grande fotografo Sean O’Connel che non si trova, manca solo quello e proprio quello il fotografo ha indicato quale ultima copertina di LIFE, e questa ricerca costringerà Walter Mitty ad una meravigliosa avventura, tra  viaggi emozionanti e tumultuosi intorno al mondo, alla ricerca del fotogramma e di se stesso, attraversando luoghi incredibili e pericolosi, stavolta tutti veri.

Un film poetico, diretto con maestria insospettata da Stiller, che racchiude in due ore tanto cinema, grandi effetti speciali e romantica nostalgia, sfiorando temi molto attuali come la solitudine nell’era del Web e la ferocia del neo-new deal mondiale che strapazza dignità e posti di lavoro.

Un Ben Stiller in grande forma, anche davanti e non solo dietro la macchina da presa, al suo film migliore da protagonista, con mille trovate che incollano lo spettatore a partire dai titoli di testa davvero geniali, alle visioni in stile-Marvel della mente sognante di Walter e alla stupenda fotografia di Stuart Dryburgh che accompagna il nostro eroe al cospetto del misterioso O’Connel interpretato da uno straordinario Sean Penn.

Nel cast anche Shirley McLaine, splendida mamma di Walter, mentre sembrano un po’ fuori sincrono rispetto al ritmo del film le prove di Adam Scott e di Kristen Wiig che pure erano centrali nello script, surclassati dalla vena di Ben Stiller che confeziona un personaggio sognante e bellissimo.

Mauro Valentini