Tuesday, July 2, 2024

Finisce l’era Cerroni? Forse no…

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Il Lazio ed i rifiuti: un binomio che entrerà presto a far parte della nostra quotidianità a causa di una persistente pessima gestione dell’amministrazione regionale. 

Il 22 gennaio 2014 si è svolto alla Pisana un Consiglio Straordinario a seguito dell’arresto di Manlio Cerroni ed altre sei persone (avvenuto il 9 gennaio), conosciuto come “il re delle discariche”, nel quale i cittadini presenti (circa un centinaio) hanno assistito ad un discorso introduttivo (un misto di banalità e spot elettorali), fatto da un presidente di Regione forse più preoccupato a scaricare il barile che alla salute del territorio e di chi vi abita.

Tra i nomi illustri spiccano due nominati come Raniero De Filippis (che nel 2002 ha patteggiato 5 mesi a fronte delle accuse per abuso di ufficio e falso ideologico e condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale) e Luca Fegatelli (conosciuto anche come “l’uomo dai 10 incarichi”, anch’egli già indagato e che Zingaretti ha promosso da dirigente di seconda fascia a dirigente di prima fascia).

Le stravaganze di questa amministrazione non finiscono qui e gli interrogativi sono tanti: perché si è deciso di scorporare l’assessorato, formandone uno apposito per i rifiuti ed un altro per l’ambiente? Perché Manuela Manetti (ex dirigente della Provincia di Roma, già indagata) viene nominata direttore del dipartimento regionale del Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti? Per quale motivo il Vicepresidente Massimiliano Smeriglio ha firmato una delibera d’urgenza (a ferragosto) per il conferimento di 75.000 metri cubi di “tal quale” per una discarica gestita da EcoItalia87 (gruppo Cerroni)?

Tra l’immobilismo e la passività generale sulla delicata tematica, qualcuno in questi mesi, tra i banchi della Pisana, dopo essersi accorto di tali pericolose incongruenze, ha tentato di porvi rimedio: peccato che siano rimaste senza risposta le interrogazioni fatte dal Movimento 5 Stelle in Senato ed in Regione sulle intercettazioni telefoniche tra l’attuale assessore ai rifiuti Michele Civita e Cerroni, le interrogazioni sull’ampliamento della discarica dell’Inviolata di Guidonia e Monti dell’Ortaccio e Falcognana (a seguito dell’ipotetica chiusura del sito di Malagrotta), gli atti presentati sullo smaltimento dei CSS (combustibili solidi secondari), l’accesso agli atti legati alla costruzione e all’avviamento dell’inceneritore di Albano (documentazione negata nel tempo a ben dieci sindaci). Gli stessi consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, nella stessa sede dell’ultimo Consiglio Straordinario, hanno presentato una risoluzione che prevedeva la rivisitazione (ed eventualmente una sospensione cautelare) delle autorizzazioni delle società che attualmente operano nel settore dei rifiuti e che sono appartenenti o riconducibili a Cerroni: risoluzione ovviamente bocciata da PD e SEL pochi minuti dopo le meravigliose parole introduttive del presidente della Regione.
Roma tenterà ancora una volta di riversare i propri rifiuti presso i confini con altri comuni? L’accordo tra Zingaretti ed il sindaco Ignazio Marino sulla nomina di un commissario per i rifiuti di Roma, non lascia presagire nulla di buono per gli abitanti dell’hinterland, Pomezia inclusa.
Alla luce dei fatti, torna alla mente la parola utilizzata da Zingaretti in campagna elettorale: “Immagina”. Il governatore probabilmente aveva già compreso che un Lazio migliore, noi cittadini, avremmo potuto solo immaginarlo.

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