Federico Rampini è forse uno dei giornalisti italiani con la maggiore esperienza in paesi esteri. Editorialista de La Repubblica, già Vicedirettore de Il Sole24ore, ha passato gran parte della sua carriera professionale in giro per il mondo, ma sono le sue corrispondenze dagli Stati Uniti d’America e dall’Asia, in particolare dalla Cina, che lo hanno reso noto ai lettori. La sua notorietà è cresciuta notevolmente nel 2007 con la pubblicazione del libro L’Impero di Cindia, a mio avviso, una delle narrazioni dei nuovi giganti del futuro, Cina e India, più complete e avvincenti che abbia mai letto. Attualmente Rampini vive a New York, da lì scrive l’interessantissimo blog Estremo Occidente, analisi sintetica ma punturale dell’America delle opportunità, dei cambiamenti repentini ma anche quella delle contraddizioni e delle ingiustizie sociali. Per chi volesse dare un’occhiata, questo è il link http://rampini.blogautore.repubblica.it.
L’ultima fatica letteraria di Federico Rampini, uscito in libreria in questo ultimo mese, è Banchieri, edito da Mondadori, 180 pagine, prezzo consigliato 16,50 euro. Come si intuisce dalla copertina, il sottotitolo non lascia dubbi: “Storie dal nuovo banditismo globale”, quest’opera è una sorta di invettiva nei confronti dei grandi banchieri americani, ma direi anche europei, che secondo l’autore sono i veri responsabili della crisi iniziata nel 2008. Una crisi superata negli Stati Uniti, solo nelle statistiche, ma che ancora oggi lascia una scia di disagio sociale, di nuove e vecchie povertà ma principalmente di prospettive di nuovo sviluppo economico, compromesse per molto tempo. L’autore quindi, non si sottrae dal manifestare chiaramente le sue opinioni. Le sue tesi, corrette, o errate che siano, sono ben in vista. Comunque il nostro autore, non si lascia mai tentare dalla denuncia sterile, in ogni suo libro, si trovano sempre suggerimenti sull’iniziative da prendere per cercare di migliorare la situazione economica e politica. Inoltre la scelta di raccontare storie veramente accadute, testimonianze attuali rende la narrazione sempre ancorata alla realtà, tante volte i discorsi troppo astratti rischiano di allontanare la gente pratica dalla lettura. Chi legge Rampini sui giornali sa che l’astrattismo è un’accusa che non gli può essere mossa, tante volte per trasmettere il senso di quotidianità di certi problemi, racconta esperienze personali, vissute cioè in prima persona dal cittadino Federico e dalla sua famiglia.
Tornando a Banchieri, la parte che secondo me va letta con molta attenzione è la quarta, intitolata il Danno Sociale. Forse il fatto che io sia politicizzato mi rende sensibile al racconto dei mutamenti degli stili di vita delle vittime della crisi, ma vi assicuro che colpirà anche voi, anche perchè nessuno dei cittadini comuni può considerarsi al sicuro da fenomeni di questo tipo. La scrittura di Rampini è sempre semplice e scorrevole, anche la struttura del libro ed in particolare delle pagine, rende la lettura piacevole. Capitoli brevi, dimensione del carattere e una abbondante interlinea possono essere un buon incentivo a leggerlo la sera prima di andare a dormire o durante la giornata in un attimo di riposo.
BIBLIOGRAFIA DI FEDERICO RAMPINI tratta da http://it.wikipedia.org/wiki/Federico_Rampini